TUTTOBICIWEB - Numero 10 - Anno 2009

Ennio Piscina, un premio per ricordare

di Emanuela La Torre

Nel nome del padre e di suo figlio: Omar Piscina. Un riconoscimento in più, un premio da aggiungere agli attuali undici Oscar tuttoBICI, che da quasi quindici anni premiano il meglio del ciclismo nazionale. Un riconoscimento da attribuire al miglior direttore sportivo della stagione, a quello che si è distinto per gestione e doti tecniche ma anche morali. Un premio per ricordare un direttore sportivo appassionato e malato di ciclismo, che purtroppo troppo presto ci ha lasciato il 20 novembre del 1997.
Ennio Piscina era ed è stato - e per questo per la storia rimane - uno dei tecnici più apprezzati. Un giovane tecnico, che aveva la passione di scovare giovani talenti. Lo faceva con sapienza, pazienza e passione. L'ha fatto fino all'ultimo, prima di doversi arrendere ad una terribile malattia, che l'ha strappato troppo presto al mondo del ciclismo a soli 46 anni, essendo nato il 2 maggio del 1951. Il ciclismo ha perso un amico, un importante interprete del ciclismo dilettantistico, ma ha lasciato un vuoto grande quanto una voragine all'interno della sua famiglia, che oggi ha deciso di abbinare ai nostri Oscar un suo personalissimo riconoscimento. Un premio in nome del padre, di quell'Ennio Piscina tecnico inguaribilmente innamorato delle due ruote, che per Omar Piscina, oggi giovane e apprezzato tecnico, è stato anche «un buon marito e soprattutto un grande padre».
In nome del padre e di un amico del ciclismo, ecco il Premio Ennio Piscina, da destinare al miglior tecnico professionista della stagione.
«Un premio per i professionisti - dice Omar Piscina, commentando le ragioni di questa scelta -, lui che è stato un dilettante professionista, e forse cammin facendo avrebbe anche potuto un giorno coronare il sogno della massima serie. Per questa ragione abbiamo deciso, la mia famiglia ed io, di dedicare questo riconoscimento al mondo del professionismo, un mondo per il quale mio papà ha sempre lavorato cercando vocazioni e campioncini da lanciare nella massima categoria».
In nome del padre, che nelle categorie giovanili è stato anche un buonissimo corridore con la maglia del Velo Club Gragnano di Piacenza e poi da dilettante con quella della Selziere Cima di Domenico Garbelli, che Ennio ha sempre considerato il suo vero maestro. Poi, per colpa del cuore, ha dovuto smettere, anche se per via sempre di quel suo immenso muscolo cardiaco ha deciso di restare nell'ambiente come talent-scout. Prima con il Gs Mamago di Piacenza, categoria allievi e poi con il Pedale Castellano, prima di dare forma alle sue più belle creature: la Gloria Mangimi, l'Alimarket Gloria e la Cuoril Mangiaconiglio, squadre che hanno lanciato nel mondo del professionismo corridori come Berzin, Bobrik, Gabriele Colombo, Andrea Peron, Stefano Zanini, tanto per citare qualche nome.
A proposito di nomi, sarà una speciale commissione a votare il tecnico più meritevole. Commissione guidata come è logico che sia da Omar Piscina, e arricchita da nomi importanti del giornalismo italiano. Una sola intrusione: Franco Ballerini, il Ct, il tecnico dei tecnici, il numero uno della nostra Squadra, rigorosamente con la S maiuscola. Poi Luca Gialanella, Luigi Perna e Ciro Scognamiglio de La Gazzetta dello Sport; Alessandra Giardini, Pietro Cabras e Nando Aruffo per il Corriere dello Sport Stadio; Beppe Conti e Paolo Viberti per Tuttosport; Angelo Costa (Il Resto del Carlino) e Cristiano Gatti (Il Giornale), firme di riferimento di tuttoBICI. A completare la squadra, in questo caso con la "s" minuscola.

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