Anatole Novak

Nato a La Mure il 12 febbraio 1937. Passista. Professionista dal 1956 al '71, con 21 vittorie.
Figlio di un emigrante polacco, giunto in Francia dieci anni prima della sua nascita, Anatole può considerarsi uno dei gregari più importanti del ciclismo transalpino dell'ultimo mezzo secolo.
Questo imponente atleta, alto e robusto (1,85m. per 83kg) e, per questo, ben presto soprannominato "il muro gigante", al fine di aiutare la famiglia, concepì giovanissimo lo sport come un mestiere. Corteggiato dalla pallacanestro scelse il ciclismo proprio perché gli garantiva la possibilità di guadagnare. A diciannove anni, nel '56, conquistò il Titolo Nazionale fra gli indipendenti, ed a venti, era già un professionista ben posizionato nell'ambito della propria squadra. La vita del gregario con qualche giornata di libertà, gli si addiceva per quella necessità che, unita ad un carattere mite, divenne convinzione. In carriera ha aiutato campioni come Anquetil ed Ocana, nonché buoni corridori come Aimar e Pingeon a vincere il Tour, non certo da pronosticati. A livello personale s'è tolto delle belle soddisfazioni vincendo fra le altre, la Parigi-Lussemburgo ('66), il Tour Herault ('65), una tappa al Tour de France (1961), alla Vuelta di Spagna (1970), nonché al Tour de l'Aude ('60), Dauphine Liberé ('60), Tour del Nord ('61), Tour de l'Oise ('63), Parigi Nizza ('64) e al Giro di Catalogna ('67). Di nota anche il successo nella Parigi-Pacy-sur Eure ('58).
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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