Vinson Denson

Nato a Chester il 24 novembre 1935. Passista veloce. Professionista dal 1959 al 1969 con 22 vittorie. Sarebbe giusto definirlo uno dei pionieri del ciclismo britannico in chiave internazionale. Già, perché il pedale della Terra d'Albione è nato presto, perlomeno a pari merito coi paesi ciclisticamente riconosciuti come più antichi, ma come tante, mi si permetta, troppe cose, in Gran Bretagna si è pensato di essere maestri, di non aver bisogno di nessuno, di gestirsi per conto proprio e, magari, da superiori. Fatto sta, che il ciclismo dei sudditi della Regina, se oggi, mezzo secolo dopo, canta roboanti vittorie, lo deve soprattutto a quei corridori che, negli anni '50, han capito che, pista a parte, se volevano diventare qualcuno, dovevano emigrare, facendo quel bagno di umiltà che, solitamente, non è nel dna di chi ha governato i prolungamenti della casa reale britannica. Vinson Denson, come Brian Robinson, Tommy Simpson, l'irlandese Seamus Elliott e, con loro, i delfini Barry Hoban e Michael Wright, per citare i più importanti, possiedono così, questa palma pionieristica che s'è consumata ben oltre mezzo secolo dopo la nascita dell'agonismo ciclistico della Terra d'Albione. Abbastanza per sperare che qualche rampollo campione britannico di oggi, se lo ricordi come un piccolissimo, ma significativo penate. Vinson detto "Vic" è stato un buon corridore, bravo sul passo con un discreto spunto veloce e uno perfettamente integrabile in ogni squadra in cui ha militato. Arrivò in Francia nel '59, dopo aver vinto tanto nelle corse insignificanti della sua terra. Si mise al lavoro per diventare un buon corridore riuscendoci, anche se nel suo palmares non ci sono vittorie roboanti, ma di lui ben si ricordano i vari Bahamontes, Anglade, Van Looy, Anquetil, Aimar che furono suoi capitani. Comunque, i successi nella semiclassica Bruxelles-Verviers '64 e nella tappa di Campobasso al Giro d'Italia '66, rappresentano bene il suo valore medio. Corse 5 volte il Mondiale, 6 volte il Tour de France e 3 il Giro. Da noi s'accasò pure, nel '68, a fine carriera, nella Kelvinator. Una bella figura oltre che buon atleta. Dopo l'agonismo è diventato imprenditore, ed ha continuato a pedalare. Tutte le sue vittorie. 1959: Classifica Generale Quattro Giorni di Merseyside; 2a tappa Quattro Giorni di Mersey-side. 1960: Coventry-York; Criterium Leeds University, North Leicester. 1961: GP Brive. 1962: Tour di Bidassoa; 3a tappa Circuit d'Aquitaine; Criterium Chateaurenard, Chooz, Troyes. 1963: 3a tappa Parigi Nizza (cronosquadre). 1964: Bruxelles-Verviers; Criterium di Gentbrugge. 1965: Giro del Lussemburgo; 3a tappa Giro del Lussemburgo; 3a tappa Quattro Giorni di Dunkerque; Criterium di Cluny e di Wondelgem. 1966: 9a tappa Giro d'Italia; GP Fréjus. (FRA) 1968: GP Brasseries Vaux.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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