Storia di Fritz Schaer

Di sette anni più anziano di Kubler e di uno più giovane di Koblet fu il "terzo uomo" del ciclismo elvetico in quello che può essere considerato il periodo d'oro. Corridore molto eclettico (fu campione nazionale di inseguimento e di ciclocross nel '47 da dilettante, nonché di mezzofondo da professionista) se la cavava un po' su tutti i terreni grazie anche a un non comune spirito battagliero che gli consentì di emergere ripetutamente nelle grandi corse a tappe. Da dilettante, a 18 anni, aveva già vinto l'Attraverso Losanna nel '44, e poi nel '46 il Giro dei Quattro Cantoni, il Giro del Ticino e il Giro del Lago Lemano. Poi, divenuto professionista, dopo il terzo posto nel Lombardia del '48, dietro Coppi e Leoni, nel '53 fu campione nazionale. Ma già si era segnalato sulle strade italiane, indossando la maglia rosa al Giro del '50 (vinto dal suo connazionale Koblet) e del '51. Il '53 fu il suo anno migliore: indossò la maglia gialla al Giro di Svizzera dove conquistò pure il Gran Premio della Montagna, due tappe e il secondo posto finale (piazzamento ribadito anche nel '56), fu maglia gialla al Giro di Francia, dove vinse la classifica finale a punti istituita proprio quell'anno per celebrare il 50° anniversario della corsa. Il miglior piazzamento negli otto Giri d'Italia disputati (con due tappe nel '50 e '52) fu il nono posto del '54. Al Tour de France fece addirittura meglio, finendo 6° nel '53 con 2 tappe e la maglia verde, e addirittura 3° nel '54, quando nella decisiva cronometro da Epinal a Nancy (72 km, a tre giorni dalla conclusione) fu 3° dietro Luison Bobet e Ferdy Kubler secondo una graduatoria che rispecchiò anche la classifica finale. Nonostante ottimi comportamenti non riuscì a conquistare la vittoria finale in nessuno dei 9 Giri di Svizzera disputati (con 5 tappe complessive). Cessa l'attività agonistica nel '58 (a 32 anni) con all'attivo una quarantina di vittorie.
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