Luciano Cremonese

Nato a Rovaré (Treviso) il 2 agosto 1926, deceduto a Venezia il 26 luglio 1963. Scalatore. Alto m. 1,66 per kg. 63. Professionista dal 1948 al 1952, con 7 vittorie.
Un corridore che valeva di più del raccolto, per la sua combattività, per il suo passo in salita e per quella generosità che superava i confini della più che necessaria dei suoi tempi. Già, quei tempi in cui per vivere di ciclismo, poteva essere conveniente restare indipendenti e collocarsi nelle squadre con contratti a tempo "ristretto", raramente superiori all'anno solare. Inoltre, si poteva godere di un calendario più largo grazie alla promiscuità coi dilettanti, anche se con assistenze più precarie, nell'attività e nelle stesse gare. Luciano Cremonese è stato perfettamente figlio di quel segmento della storia ciclistica, partecipando a corse magari minori, emergendo quando la sorte non gli era dichiaratamente avversa, fino al punto di passare a ventuno anni e mezzo fra i prof e di chiudere la carriera a soli ventisei, perché per la vita, erano migliori le certezze di un lavoro normale, piuttosto che le avventure in uno sport allora decisamente duro. E dire, ripeto, che era bravo!
Nel 1948, da dilettante, sull'onda della vittoria nel Giro del Piave, divenne corridore indipendente e, nel nuovo status, che l'assimilava di fatto ai professionisti, partecipò e vinse il Giro delle Dolomiti: una corsa a tappe (purtroppo dalla vita breve) che consisteva in 4 tappe compresa una cronometro. Due settimane dopo, con un arrivo solitario, vinse a Roma l'ultima tappa del Giro del Lazio, chiuso al terzo posto nella classifica finale. Nel 1949, dalla maglie della Cimatti passò a quelle della Bottecchia, andando a vincere la tappa di Sorrento al Giro dei Tre Mari, dopo che nella frazione di Vibo Valentia era giunto secondo. Concluse quell'indimenticabile corsa a tappe del sud, al quinto posto. L'anno seguente fu il migliore nella carriera di Cremonese: vinse la tappa di Sanremo al Giro dei Due Mari (manifestazione subito scomparsa che non ha niente a che vedere col Giro dei Due Mari corso nel 1958), la frazione Auronzo-Pieve di Soligo del Giro delle Dolomiti e quella di Brindisi al Giro di Puglia e di Lucania. Finì 5° il Giro del Veneto e 6° quello dell'Emilia. Nel 1951, con la Willier Triestina, partecipò al suo primo ed unico Giro d'Italia, che chiuse settantesimo con un 10° posto nella tappa di Napoli. Nel corso dell'anno, vinse la Coppa Girotto ad Este, ed il Circuito Istrana sulle strade di casa. A fine stagione però, fu tentato di smettere, anche per il sopraggiungere di qualche malanno. Continuò con le maglie della Vicini e della Benotto anche nel 1952, ma corse pochissimo e sul finire dell'estate, chiuse col ciclismo agonistico.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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