Giovanni De Franceschi

Nato a Luvignano di Torreglia (Padova) il 5 febbraio 1941. Passista - ciclocrossista. Professionista dal 1967 al 1974, senza ottenere vittorie su strada.
Un corridore dalla carriera non proprio comune, con valori superiori al raccolto, ma pure con una particolare capacità di crearsi alternative. Già a 20 anni era un dilettante di pregio, in grado di ottenere vittorie di peso nella categoria (vinse, fra le altre, la prima e la terza edizione del Giro del Friuli, da subito gran prova...). I limiti di quei tempi però, fondati su una netta divisione fra "puri" e prof, non aprirono le porte del ciclismo che conta a De Franceschi durante il segmento ideale della maturità atletica, e questo corridore padovano, buono sul passo e non fermo in volato, fu costretto ad aspettare il 1967, a 26 anni compiuti, per giungere al grande salto. Lo fece con la Mainetti, sodalizio a base veneta, che l'anno precedente aveva costruito un team di neoprofessionisti. De Franceschi corse la sua prima stagione da prof senza infamia e senza lode: corse un gran bel Campionato di Zurigo e finì 58° il Giro d'Italia. A fine anno però, la Mainetti abbandonò, ed il padovano s'accasò alla Pepsi Cola, diretta da Gino Bartali. Per Giovanni il '68 fu una buona stagione: finì 3° nella tappa di Marina Romea al Giro d'Italia chiuso poi al 30° posto e 8° nella Milano Vignola. Ancora una volta però, a fine stagione si trovo appiedato, perché la Pepsi lasciò. Nel 1969 s'accasò così alla Eliolona, finendo 40° il Giro d'Italia e 10° il Giro delle Marche, ma per la terza volta consecutiva, a novembre, si trovò nelle condizioni di doversi trovare una squadra. Già, perché anche l'Eliolona chiuse col ciclismo. Deluso, decise così di cambiare orizzonti, dedicandosi al ciclocross, correndo da isolato assistito da sponsor occasionali. Nacque lì il De Franceschi che qualcuno ricorda. Fu infatti per un lustro un riferimento della specialità, finendo due volte ai Mondiali (12° nel 1971 e 23° nel '72), chiudendo secondo i Tricolori nel 1972 e, finalmente, nel 1973, si laureò Campione Italiano. Continuò anche nel 1974, ma ormai il peso degli anni e la necessità di vivere con certezze, lo spinsero ad abbandonare.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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