Storia di Alberto Minetti

Alberto Minetti nasce a Ceva, in provincia di Cuneo, il 18 maggio 1957 e si trasferisce poi, con la famiglia, all'età di 10 anni a Cuneo. Dopo le prime esperienze agonistiche nelle categorie giovanili seguite all'esordio ai Giochi della Gioventù, a 14 anni, indossa la maglia della Primavera di Chiusa Pesio. Gareggia poi nella Tortonese Serse Coppi fra gli juniores, vestendo pure la maglia azzurra di categoria, e approda nei dilettanti nel 1976 sempre con gli stessi colori. La Tortonese però a fine stagione annuncia lo scioglimento della squadra. Per Alberto non ci sono problemi a trovare una sistemazione e si trasferice al G.S. Brooklyn Gios, per poi approdare nel 1978 nella storica squadra della Fiat Trattori.
Qui nasce e si consolida un'amicizia importante e duratura con il direttore sportivo Italo Zilioli. Alberto, con la maglia rossa Fiat Trattori, si afferma subito come corridore vincente e non solo in Italia. A fine stagione '78 vince due tappe alla Vuelta de Chile e questo è di buon auspicio per la stagione a seguire. Il 1979 è l'anno della sua esplosione; tante sono le vittorie e tra queste le più prestigiose sono la classica Milano-Tortona, il Giro della Campania, il G.P. di Diano Marina e, con la maglia azzurra, la classifica generale della Settimana Bergamasca, gara di primo livello internazionale con qualificatissima partecipazione di formazioni nazionali. Inoltre al Giro della Valle d'Aosta ottiene due vittorie di tappa e il secondo posto nella classifica finale. Alberto conferma la sua grande attitudine alle corse a tappe anche nel 1980 vincendo una tappa e la classifica generale del Giro delle Regioni, altra manifestazione di rilievo internazionale, una tappa del Giro della Valle d'Aosta e una tappa della Settimana Ciclistica Bergamasca. Non mancano le vittorie in corse in linea come la Coppa Caduti di Soprazocco.
Sempre nel 1980 partecipa, in maglia azzurra, ai Giochi Olimpici di Mosca, sia nella gara in linea, sia nella cronometro a squadre ed è ricercatissimo dalle formazioni professionistiche di maggior spicco per il passaggio di categoria nel 1981. Sono gli anni del dualismo Moser-Saronni con entrambe le formazioni dei due big che si contendono il più che promettente cuneese che approda, dopo varie valutazioni, alla formazione della FAMcucine-Campagnolo capitanata da Francesco Moser. Naturalmente il giovane Minetti, per acquisire esperienza, svolge le normali attività che sono delegate ai collaboratori di squadra in favore del capitano e, al Giro d'Italia 1981, il primo e purtroppo unico della sua brevissima carriera nella categoria maggiore, conquista la piazza d'onore nella classifica dei giovani e offre testimonianze varie delle sue ottime attitudini in altre competizioni.
Ma eccoci all'infausto 10 agosto 1981: Alberto viene investito da una vettura mentre si sta allenando nei pressi di Osasco, fra Pinerolo e Cavour, riportando la frattura totale del plesso brachiale del braccio sinistro e altre gravissime lesioni che fanno temere per la sua vita, come indica la diagnosi medica e conseguente degenza, in rianimazione, per un mese, all'ospedale le Molinette di Torino.
Questo increscioso incidente interrompe definitivamente la sua carriera e gli lascia, quale conseguenza, una grave menomazione permanente nell'uso del braccio sinistro nonostante i vari interventi chirurgici a cui si sottopone per ovviare, per quanto possibile, alla disastrosa condizione.
Dopo il lungo periodo di riabilitazione trova impiego alla Fiat, poi in un consorzio agrario e quindi in banca, raggiungendo la meritata pensione.
Dal 2000 al 2004 è stato presidente provinciale della Federazione Ciclistica Italiana per la provincia di Cuneo.
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