Luis Ocana Pernia - la morte, grosso mistero

Conclusa la carriera agonistica, Luis si dedica alla sua tenuta nell'Armagnac, specializzandosi nella produzione di vini. Vive in una grande casa con la moglie Josianne ed i figli Jean Louis e Sylvie. Luis inoltre collabora con una emittente radiofonica: Cadena Cope. E' tra i commentatori più pagati, soprattutto nel rispetto della sua carriera. Ma la storia si tinge d'un tratto di fosco. Non ama parlare dei suoi problemi eppure qualcosa lo turba. Poi la morte; quando alle 13,30 si spara un colpo di rivoltella alla testa, nella sede della sua impresa agricola, a Bologna si andava radunando la carovana del Giro d'Italia che lui stesso avrebbe dovuto raggiungere l'indomani.
Alle 13,45 di giovedì 19 maggio 1994 la moglie chiama la gendarmeria di Condom e venti minuti dopo il comandante è sul posto. Intorno al corpo inanimato del campione spagnolo ci sono già i primi soccorritori. Viene immediatamente trasportato all'ospedale di Layne de Mont de Marsan. Alle 16,10 viene constatata la morte cerebrale ed un'ora più tardi viene accertato il decesso.
Il campione spagnolo era visto come un gentiluomo poco avvezzo alle confidenze, introverso, ma sempre cortese e gentile. Nonostante commentasse le grandi corse a tappe per una catena radiofonica era poco propenso a mettersi in mostra. E quando i giornalisti lo cercavano per chiedergli opinioni e valutazioni, un pò per timidezza, un pò per pudore, si defilava volentieri. Non amava la scena.
L'interrogativo più inquietante riguarda le motivazioni di un gesto così drammatico e definitivo. Luis era un uomo che dietro quel viso gentile e quei modi sempre cortesi, nascondeva una vita piena di problemi e di difficoltà gelosamente nascosti agli amici di carovana. L'immagine pubblica che dava di se era quella del vecchio campione che si era stabilito con la famiglia in una bella casa con una attività nella quale aveva investito tutta la sua vita.
Ciò che non diceva era che negli ultimi anni era caduto in un vortice assai sfavorevole. Gli ultimi tre raccolti erano stati gravemente danneggiati dal gelo. La crisi degli alcolici in Francia e il crollo dei prezzi avevano finito per aggravare fortemente la sua situazione finanziaria. Ma non lo avevano sconfitto; si era infatti impegnato a diversificare la produzione creando un vino bianco che aveva avuto un discreto successo.
Ma l'ipotesi del tracollo finanziario viene scartata: come commentare era ben pagato e aveva un patrimonio immobiliare notevole. Poco prima del suicidio aveva commentato la Vuelta ed agli amici era sembrato tranquillo e sereno; al suo ritorno dalla Spagna il cambiamento. Perchè? Aveva ricevuto l'annuncio di un approfondito controllo fiscale. Ma non è credibile questo allarme per una decisione così estrema. Si è parlato di tumore. Avrebbe saputo di essere afflitto da un male incurabile appena qualche giorno prima. Non avrebbe retto alla paura di una lenta e dolorosa agonia preferendo così la soluzione estrema. Ma anche questa ipotesi è smentita da chi gli era vicino. Era affetto da un'epatite contratta con una trasfusione di sangue. Nulla di irreparabile. Si curava regolarmente e questa malattia gli portava un pò di affaticamente e forse un pò di depressione psichica. Ma senza un'altra causa scatenante è difficile attribuire a queste cure la causa di una decisione così grave.
Certo Luis aveva problemi, ma si trattava di problemi normali, quelli che ha chiunque abbia un'azienda, una famiglia, un lavoro. La sfortuna si era accanita spesso contro di lui ma aveva sempre superato ogni momento critico.
Si è parlato anche di una crisi familiare. Era vero? In molti smentiscono, ma scavando a fondo il quadro familiare diventa cupo. Si scopre così che sebbene tra marito e moglie ci fosse ancora un fortissimo legame, i rapporti erano cambiati molto. Josianne non perdonava a Luis le difficoltà economiche che avevano reso la loro vita assai più difficile e le sue continue assenze. Si scopre così che la donna aveva tentato in un paio di occasioni di togliersi la vita. Che era già nell'aria una probabile separazione. Che entrambi soffrivano moltissimo questa situazione e che lei già da tempo faceva uso di tranquillanti. Ed infine durante la Vuelta, Josianne si sarebbe metodicamente rifiutata di rispondere al telefono a Luis: quando ne riconosceva la voce, metteva giù la cornetta.
Ecco dunque cosa avrebbe tolto la tranquillità ad Ocana: l'allontanamento della moglie che alla vigilia della sua partenza per il Giro d'Italia assumeva sempre più i contorni della scelta definitiva. Probabilmente la crisi familiare in un animo romantico come quello di Luis ha avuto un effetto devastante. E la paura di tornare a casa dopo l'ennesima corsa e trovare il focolare deserto lo ha spaventato più della crisi economica e della sua sofferta salute. A questo punto ha preferito lasciare.
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