Giuseppe Martinelli e la sua storia con Damiano Cunego

Giuseppe Martinelli nel 1997, assistendo ad una gara di allievi in provincia di Brescia, vide per la prima volta Damiano Cunego che quel giorno si piazzò tra i primi. Parlando del più e del meno con persone dell'ambiente delle categorie giovanili Martinelli scoprì che era il primo anno che Cunego faceva ciclismo.
Tenne sott'occhio per qualche tempo i suoi risultati e vide che in tutte le gare era sempre con i primi.
Durante la gara valida per il campionato italiano della categoria allievi sempre nel 1997, vinto da Filippo Pozzato, Damiano mancò per poco la vittoria, allora Martinelli prese contatti con lui perché gli sarebbe piaciuto conoscerlo. Così nel 1998 dopo aver preso un appuntamento, Martinelli andò a trovarlo a Cerro Veronese. In quell'occasione conobbe anche i suoi genitori e suo fratello e successivamente gli propose di firmare un contratto da professionista.
Lo dovettero firmare i genitori a causa della giovane età di Damiano, non ancora maggiorenne; questo accordo prevedeva che lui passasse professionista dopo un anno da dilettante, nella squadra dove Martinelli era il direttore sportivo, la Mercatone Uno di Marco Pantani.
Durante il 1998 e 1999 da juniores Damiano continuò la sua corsa al successo fino al mondiale nell'ottobre 1999 dove vinse il titolo nella sua Verona.
L'anno successivo ci sarebbe stato il salto di categoria, da juniores a under 23, e allora bisognava trovare una squadra che permettesse a Damiano di crescere tranquillo, e fu scelta la Zalf Egidio Fior. Martinelli pur non interferendo sui programmi della sua squadra si teneva in contatto periodicamente con lui; nei due anni da dilettante Damiano vinse solo quattro gare ma dimostrò subito di essere un ottimo corridore. Nel 2002 passò professionista alla Saeco di Martinelli e da qui nasce una nuova storia.
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