La stagione 2003 di Paolo Bettini

Il 2003 è stato, senza ombra di dubbio, l'anno di Paolo Bettini. Il livornese ha dominato la stagione delle grandi classiche mancando solamente nel giorno del mondiale di Hamilton. La sua partecipazione alle classiche di Coppa del Mondo non è mai stata incolore e la sua continuità è stata premiata dalla seconda conquista consecutiva del trofeo. Ma i 365 punti racimolati da Bettini in Coppa del Mondo (che rappresentano la migliore prestazione di sempre dopo i 416 punti di Michele Bartoli nel 1998) non sono sufficienti a dare la misura della continuità con la quale il leader della Quick Step-Davitamon ha imposto la sua supremazia nella stagione appena terminata.
In questo senso è ancora più indicativa la classifica Uci che tiene conto di tutte le gare del calendario e che vede Bettini al comando con 2.266 punti contro i 2.087 di Erik Zabel, i 1.989 di Alessandro Petacchi, i 1.715 di Gilberto Simoni e i 1.658 di Davide Rebellin.
Non ci sono dubbi: Paolo Bettini è stato il più forte. Iniziata la stagione con il successo nella classifica generale del Giro del Mediterraneo Bettini ha proseguito piazzandosi 3° nell'Het Volk e vestendo la maglia di leader alla Tirreno-Adriatico (conclusa in quinta posizione). Il capolavoro della Milano-Sanremo ha incantato i tifosi dando il via alla seconda cavalcata trionfale alla conquista dell'iride verticale. Scattato sulla Cipressa Bettini è stato ripreso a pochi chilometri dall'attacco del Poggio. Dopo aver rifiatato il livornese, aiutato da un Luca Paolini in giornata di grazia, ha riproposto un secondo attacco sull'ultima asperità della giornata. In volata Mirko Celestino è stato la vittima designata di una tenaglia invincibile.
In aprile l'incidente alla Gand-Wevelgem sembrava aver compromesso la rincorsa alla Coppa, anche perché l'uno-due del Fiandre e della Roubaix metteva le ali a Peter Van Petegem. Bettini si leccava le ferite e tornava alle competizioni a fine maggio. Una serie di piazzamenti incoraggianti nelle corse di preparazione al Tour de France lo lanciavano verso la conquista del Campionato nazionale su strada di Saltara.
Con la maglia tricolore sulle spalle Bettini dava spettacolo al Tour andando in fuga nelle tappe di pianura, lanciandosi nelle volate (4° nella prima tappa, 2° a Gap), aiutando il compagno di squadra Virenque verso Morzine.
La Grande Boucle gli regalava una condizione fisica invidiabile che Bettini metteva a frutto nel mese di agosto concentrandosi sui tre appuntamenti di Coppa del Mondo. Alla Hew Cyclassic piegava l'idolo di casa Jan Ullrich, mentre alla Clasica de San Sebastian era Ivan Basso a doversi arrendere. Il terzo posto di Zurigo alle spalle di Nardello e Ullrich chiudeva ogni questione facendo diventare la Parigi-Tours (anche lì un attacco nel finale) e il Giro di Lombardia (unico ritiro) due pure formalità.
Nel mondiale di Hamilton Igor Astarloa aveva una marcia in più. A Bettini mancavano le energie per chiudere il buco all'ultimo giro ed anche Paolini non dimostrava la concretezza dei giorni migliori. Le prime due piazze finivano agli spagnoli, la terza a Van Petegem e Bettini era solamente 4°. Una delusione mondiale mitigata dalle due prestigiose leadership. Prima di lui solamente Gianni Bugno, Michele Bartoli e Erik Zabel erano riusciti nell'impresa di vincere la Coppa e capeggiare il ranking Uci.
Articolo inviato da: Paolo Mannini (Firenze)
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