Storia di Ezio Corlaita

Nato a Bologna arrivò al ciclismo grazie al suo mestiere di postino, vincendo quale prima gara in assoluto il Campionato Italiano dei Postelegrafonici. Era il 1907, anno in cui fu anche sesto nella Bologna-Ravenna-Bologna. Nel 1908 fu quinto nella Bologna-Imola-Bologna, terzo nella Milano-Verona e decimo nella Milano-Verona-Modena di 575 chilometri. I primi successi arrivarono nel 1910 con la Coppa del Lazio, il Giro delle Provincie Laziali a Roma e una corsa all'ippodromo Zappoli di Bologna. Così "Il Granatiere", questo il suo pittoresco appellativo, salì alla ribalta dello sport ciclistico. Erano questi i tempi eroici del ciclismo ed "Ezio" (il suo vero nome era però Erio), così chiamato dagli appassionati, fu, appunto, un protagonista di grandi dimensioni del ciclismo italiano degli anni '10.
Alto e possente, dotato di un buon spunto veloce, sapeva comunque imporsi anche lanciandosi temerariamente all'attacco da lontano (vinse infatti il Giro dell'Emilia 1914 proprio grazie ad una azione solitaria iniziata a 96 km dall'arrivo). Ottenne il massimo successo nella Milano-Sanremo del 1915 quando, pur giungendo secondo sul traguardo, si vide attribuire la vittoria grazie alla squalifica di Girardengo per un errore di percorso.
Spesso presente ai primi posti degli ordini d'arrivo, conquistò altri buoni risultati sia nelle corse in linea (2° nella Gran Fondo 1913) che nel Giro d'Italia (ottimo 4° nel 1910 e 5° nel 1911 quando vinse anche due tappe), facendosi apprezzare in ogni circostanza per la sua grinta e la sua tenacia.
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