Baroni Mario gregario di Magni chiede consigli a Bartali

Articolo de La Gazzetta dello Sport del 15 dicembre 1953

Firenze, dicembre.

Baroni abita a Firenze. S'è comprato un quartierino --- ovvero una casetta a tre piani --- su consiglio di Bartali, che pare sia una specie di paterno protettore dello scudiero di Magni.
Bartali infatti ha bisogno di allenarsi in compagnia di pochi e fidati amici e Baroni è di questi. Per ammazzare la noia Gino, durante le lunghe uscite, ama discorrere di tutto un pò: del tempo, dei lavori dei campi, gli piace magari polemizzare su colleghi ed avversari; ma non solamente questo: pedalando, Ginaccio si dà cura di insegnare ed ammonire.
I progressi compiuti da Baroni e da Nencini pare non siano estranei a queste piuttosto energiche... passeggiate a fianco di Bartali. I giovani naturalmente chiedono consigli a Gino che vanno al di là della semplice tecnica ciclistica. Fu così che allorchè Baroni confidò a Bartali d'essere alquanto imbarazzato circa l'impiego di alcuni suoi sudati guadagni, l'uomo di ferro si sentì in dovere di suggerirgli qull'acquisto; e ancora: perchè tutto fosse fatto a modo Bartali volle assicurare a Baroni l'assistenza d'un egregio amministratore.
La cronaca del mondo ciclistico è troppo povera di tanto attente gentilezze perchè noi ci si prenda il lusso di trascurarne la trasmissione ai posteri ..... .
Baroni dunque, che pure è legato a Magni da affetto fraterno, ha per Bartali la venerazione che s'ha per un vecchio padre saggio.
Baroni, si sa, è un gregario ed è un gregario che conosce a fondo il suo mestiere, che è quotatissimo per generosità, impeto, dedizione. E' inoltre la modestia fatta uomo in un'epoca in cui questa virtù è scaduta di moda. Troppa gente delle due ruote usa misurare la fatica a centesimi, ha un'aria scontenta e delusa. Baroni, no; assolutamente.
dice spartanamente. Neppure ha dubbi, pentimenti; e d'ubbie per il capo addirittura nessuna.
Parlategli degli allenamenti in Riviera e ve ne accorgerete. Il Riviera ci va quando gli giunge da Magni l'invito per un soggiorno di poco precedente la .
(Il capitano, perbacco, non si discute; al capitano si obbedisce).
Altrimenti niente Riviera. Non gli ha forse dimostrato Bartali che la miglior Riviera si snoda tra Firenze ed Arezzo (magari passando per il San Baronto) e si spinge nelle giornate serene fino a Siena?
Si parlava con lui in un cerchio d'amici, presente la sua gentile signora. C'era che gli rimproverava la sottomissione, per quanto giustificata, ad uno dei primissimi assi italiani.
--- Guarda --- gli ribatteva Baroni --- io non ho grilli; di grilli ce n'è sono tanti sul Grillaio (che è un monte). Ti racconterò un episodio. S'era a Bordighera per un circuito e Magni mi disse: m'hai aiutato, Mario, e 'sta volta voglio fare da gregario a te, pensa a buttarti alla mia ruota, ti condurrò la volata. Venne l'istante, fratelli, e Fiorenzo tirò. Seguirla quella ruota! Chi ne fu capace, e non fui io, vinse. E' vero, al Giro di Francia vi fu un istante in cui, con Magni e con Koblet, ero nel . Ma io non posso dimenticare che, aperta la strada a Magni sul traguardo, quand'egli mi superava avevo l'impressione che una folgore avesse investito me e gli avversari e che un vortice d'aria fosse passato tra le file. Non scherziamo, belli, non scherziamo con i campioni!
Baroni non ha mai disobbedito a Magni perchè Magni è un caposquadra intelligente, è un uomo che capisce tante cose e non richiede mai un sacrificio inutile.
--- Quando mi dichiara che non mi vuole vedere io mi studio di fare la mia corsettina. Quando mi grida so che debbo assolvere al mio compito; e non mi sono mai pentito di avere compiuto il mio dovere. Certo con Magni mi riuscirà di fare suonare un giorno le campane del Mugello tutte per me. Perchè io non mi picco d'essere fiorentino e quando i miei genitori mi fanno sapere che lassù c'è la semina, mancassero otto giornate al Giro di Lombardia, vo là a dar loro una mano.
Ora che attende Baroni? Un riposo meritato --- già è ingrassato di cinque buoni chili --- che egli occupa ad ammazzar fagiani e ad accompagnare la moglie e la cognata al cinematografo. A fine gennaio intende riprendere gli allenamenti. Ha arricciato il naso quando ha udito che Petrucci, Martini e Bartolozzi, che avrebbero dovuto essergli compagni nelle prime pedalate, partiranno subito (loro fortunati accasati!) per la Riviera. Comunque una settimana fra le nevi dell'Abetone se la concederà.
Poi ricomincierà la vita dura e, poichè noi sentiamo che disoccupato un luogotenente di Magni non può restare, Baroni dovrà perdere ciccia per tremila chilometri --- sono sue parole --- se vorrà arrivare dignitosamente ad Alassio, per cinquemila se vorrà chiudere in buono stato al traguardo della classicissima Milano-Sanremo. La fatica non lo cruccia: il pensiero del domani --- finchè non gli riesce di trovare una maglia --- un tantino.
--- Lascino il Magni e me senza una Casa e, vede questi denti da lupo, giuro che con essi stacco la testa a qualcuno!

Mario Fossati
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy