Marco Pantani e la Rinascita Ravenna

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Marco, per la Rinascita, "ballò una sola stagione", ma questo bastò per preannunciare con grande anticipo e in modo inequivocabile, le qualità reali di scalatore formidabile e le evidenti potenzialità del grande campione che aveva dentro di sé. Per un corridore ciclista, il passaggio dalla categoria juniores alla categoria dilettanti, rappresenta uno dei momenti chiave, per il ciclista e anche per la persona. Le ragioni del provare o del divertirsi con la bicicletta in parte rimangono, ma si affacciano anche quelle del che fare?, perciò è il momento delle scelte, anche di vita. A Pantani, nulla si toglie se si ricorda che non faceva parte della schiera dei più vincenti, ma per la sola ragione che la quasi totalità dei traguardi finali sono posti dopo non sempre brevi tratti in pianura, terreno sul quale non poteva esprimere più di tanto, perché la natura gli aveva distribuito i suoi valori in modo disomogeneo, super dotandolo nella qualità di uomo delle montagne, là in alto, dove si respira l'aria buona e rivelandosi un po' meno generosa sul passo e in volata. Nessun danno perché, quei "meno" che evidenziava su quei terreni, glieli aveva moltiplicati in tanti "più" sulle salite, purché fossero le più dure possibili. In quella stagione Marco, allora con folta capigliatura, partecipò alla Corsa del Sole internazionale mettendo a segno due colpi da maestro con la vittoria consecutiva di due tappe, la Martirano-San Mango d'Aquino, allo sprint (che smentisce quanto detto sopra) sull'argentino Castro e la Migliarina-Squillace. Questo nel suo primo anno da dilettante di 2^ categoria, poi passò alla corte del Diesse, Pino Roncucci nella Giacobazzi e quel che nella Rinascita era una promessa, divenne realtà: 1990, 3° posto al Giro d'Italia Dilettanti; 1991, 2a piazza, e nel 1992 straordinaria vittoria. Per il resto, di Pantani, tutti sanno essere diventato un grande campione tra i più forti della storia nelle corse a tappe. Le sue gesta straordinarie non c'è bisogno che siano lette, ma sapere che, in mezzo al futuro rosa e giallo c'è stato anche un po' di rosso verde, è importante.
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