Michele Bartoli

Pisano, della grande generazione del 1970, Michele batoli, detto "il Leoncino", può essere considerato un grande cacciatore di classiche. Professionista dall'agosto 1992 al 2004, nella seconda metà degli Anni '90, è stato davvero il numero uno delle corse di un giorno. Inadatto alle lunghe salite, ma fortissimo in quelle brevi e dure, quindi ideale per le gare in linea, nonché dotato di classe cristallina, in certe giornate è parso davvero insuperabile. Ha ottenuto in carriera complessivamente 57 vittorie, fra cui spiccano 7 prove di Coppa del Mondo, ed una classica, la Freccia Vallone (1999), che solo gli assurdi metodi dell'UCI, potevano relegare per anni dietro ad una San Sebastian. Ricapitolando, nel palmares di Michele ci sono: 2 Giri di Lombardia (2002 e 2003), 2 Liegi-Bastogne-Liegi (1997 e 1998), il Giro delle Fiandre 1996, il Campionato di Zurigo 1998 e l'Amstel Gold Race 2002. Al Giro d'Italia ha vinto due tappe (Lienz '94 e Schio '98), mentre ha sempre sacrificato il Tour, anche quando l'ha corso, per ricercare la condizione migliore per il finale di stagione, con la prospettiva di quel mondiale che gli è sempre sfuggito. Nella corsa iridata, è stato due volte medaglia di bronzo (Lugano '96 e Valkenburg '98), ma ha pure dimostrato, in diverse occasioni, un nervosismo che gli ha creato non pochi danni per le positive risultanze di gara. Un rapporto molto contrastato, e dire che in più di un'occasione, era parso come il più forte in corsa. A dimostrazione delle sue indubbie qualità, nel suo curriculum ci sono due Coppe del Mondo (1997 e '98), ed il primo posto nel ranking mondiale dell'UCI, tra l'autunno 1998 e l'estate '99. Campione italiano nel 2000, può vantare anche altri successi di pregio, come diverse classiche nazionali e altre con maggiori tinte internazionali, come il Giro del Lazio, Freccia del Brabante ( ne ha vinte 2), l'Het Volk, il GP Plouay, il GP di Fourmiese, il GP Cerami, il GP Gippingen e l'Henninger Turm. Nelle brevi corse a tappe ha trionfato nella Tirreno Adriatico, nella Settimana Siciliana, nel Giro del Mediterraneo, ed in due edizioni della Tre Giorni di La Panne. A compromettergli la carriera, un paio di incidenti molto pesanti: il primo durante il Giro di Germania '99, indi una rovinosa caduta al Giro d'Italia nel 2002. Spettacolare come pochi nelle sue punte da campione di razza, ha pagato oltre agli incidenti, le sue pecche caratteriali e l'estrema dedizione a programmi che poteva vivere con maggiori variabili. La sua è stata una grande carriera, ma non è esagerato per nulla dire che le sue qualità la potevano costruire ancora migliore.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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