Storia di Marco Antonio Di Renzo

Discreto passista, dopo essersi messo in luce tra i dilettanti, passa professionista nel 1996 con la Cantina Tollo, squadra ciclistica con sede in Abruzzo, sua terra d'origine nonostante sia nato all'estero. Fin da questo primo anno Di Renzo si dimostra un atleta generoso, con la spiccata dote di cercare la vittoria al termine di lunghe fughe da lontano, cosa che nel 1996 gli riesce per ben 3 volte: dopo un 3° posto al Gran Premio Costa degli Etruschi si impone infatti in una tappa del Giro di Sardegna, in una tappa del Giro di Slovenia e soprattutto nell'11.ma tappa della Vuelta con arrivo a Salamanca (concluderà poi al 102° posto la corsa a tappe spagnola a oltre 3 ore dal vincitore Alex Zulle). Alla Vuelta partecipa anche l'anno seguente ma è costretto al ritiro. Nel 1997 e nel 1998 prende parte al Giro d'Italia dove si mette in mostra con qualche fuga a lunga gittata, ma in entrambe le edizioni è protagonista di un fatto curioso: conclude infatti all'ultimo posto con la maglia nera virtuale questi unici Giri a cui prende parte. Nel 1997 finisce 110° con un distacco di 4h 22' 23" da Ivan Gotti mentre nel 1998 è 94° a 3h 14' 18" da Marco Pantani. Sempre al 1998 risale la sua quarta e ultima vittoria da professionista, conquistata in Francia al Giro di Vandea, naturalmente al termine di una fuga.
Per 2 anni di fila (1998 e 1999) Di Renzo è anche il tenace animatore della classicissima di inizio stagione, la Milano-Sanremo, dove in entrambi i casi resta allo scoperto per oltre 200 chilometri prima di essere raggiunto dal gruppo, guadagnandosi comunque gli applausi della gente. Nel 1999 è anche 3° in una tappa del Giro di Danimarca mentre nel 2000 conquista l'ultimo piazzamento di rilievo nella corsa di casa, il Trofeo Matteotti (Pescara), dove dopo una gara indomita termina al 5° posto.
A fine anno Di Renzo decide di ritirarsi dall'attività agonistica per dedicarsi alla famiglia, ma continua comunque a coltivare la sua passione ciclistica a livello amatoriale.
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