Storia di David Millar

David Millar passa professionista nel 1997 con la Cofidis; mostra subito di avere eccezionali doti sul passo e ottiene la sua prima vittoria in una cronometro del Tour de l'Avenir.
Negli anni successivi, nonostante non abbia una tenuta in salita tale per competere alla vittoria dei grandi giri, riesce a cogliere successi importanti tra i quali la vittoria nel prologo del Tour de France a Futuroscope nel 2000 (dove indossa anche la maglia gialla), il Giro di Danimarca, la medaglia d'argento al Campionato Mondiale a cronometro di Lisbona nel 2001, la tappa di Bèziers al Tour de France del 2002, la cronometro di Nantes al Tour de France, la tappa di Cordoba alla Vuelta e il titolo mondiale a cronometro al Campionato Mondiale di Hamilton nel 2003.
Nel luglio del 2004, sull'onda dello scandalo doping che coinvolge la Cofidis, ammette di sua spontanea volontà il ricorso a pratiche dopanti in questi anni di carriera. Questo gli costa la perdita del titolo mondiale a cronometro, che viene così assegnato all'australiano Michael Rogers ed una squalifica di due anni.
Superato il difficile momento a livello psicologico e scontata la squalifica, Millar viene ingaggiato dalla spagnola Saunier Duval - Prodir con cui fa il suo rientro alle gare in occasione del Tour de France 2006, ma non ottiene risultati di rilievo e chiude 58° a oltre 2 ore dalla maglia gialla. In settembre partecipa anche alla Vuelta e riesce a tornare al successo, aggiudicandosi per pochi centesimi di secondo su Fabian Cancellara la cronometro di Cuenca, un successo salutato come una speranza verso un ciclismo più pulito. Millar termina la Vuelta con circa 1 ora e 46 minuti di ritardo da Alexandre Vinokourov in 64.a posizione, ma si guadagna la convocazione per il Campionato del Mondo di Salisburgo, dove termina 15° nella gara a cronometro e 35° nella prova in linea.
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