Roger De Vlaeminck

Il "Gitano di Eeklo" come veniva soprannominato è stato un grandissimo passista veloce che, nella mia personale classifica, sta dopo Merckx e Van Looy, per quanto riguarda le corse di un giorno. Al suo attivo oltre 270 successi, colti fra il 1969 e il 1984. Gli è mancata solo la maglia di campione del mondo per completare una carriera favolosa e per taluni aspetti geniale. Se per Gimondi si spendono tante parole, circa la sfortuna di essersi trovato con Merckx, a maggior ragione questo vale per Roger che, a differenza del bergamasco, non era un inseguitore di Eddy, ma uno che lo affrontava a viso aperto. Professionista nel 1969, dopo aver vinto tanto da dilettante, compreso il mondiale di ciclocross, si scontrò subito col "Cannibale" cercando di scendere anche sul terreno più favorevole a Merckx, le corse a tappe, ma ne uscì distrutto, perché Roger non era per nulla strutturato per fare classifica in gare di tre settimane. A quel punto, De Vlaeminck, scelse di correre al meglio tutte le altre componenti del ciclismo e divenne un grande. Cominciò a vincere un po' dovunque, su strada, su pista, nelle Sei Giorni, nel ciclocross. Vinse due titoli di campione del Belgio ('69 e '81 a 12 anni di distanza), Het Volk due volte, Liegi-Bastogne-Liegi, Freccia Vallone, Giro delle Fiandre, Campionato di Zurigo, Parigi-Bruxelles, Giro di Lombardia due volte, Milano-Sanremo tre volte e, soprattutto, la Parigi-Roubaix 4 volte: '72, '74, '75, '77, un poker di successi in sei anni sulle pietre dell'inferno del Nord, che gli valse il soprannome di "monsieur Roubaix". Dopo un deludente '82 e un '83 senza vittorie, annunciò il ritiro, ma tornò sui suoi passi, per concludere la carriera su strada con un ottimo '84. Continuò poi a gareggiare nel cross, per puro diletto, senza perdere l'abitudine ad essere protagonista, fino al 1987, a quaranta anni.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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