Massimiliano Lelli da Manciano

Nato in provincia di Grosseto, dopo aver corso con ottimi risultati nelle categorie minori, Massimiliano Lelli passa professionista nel 1989 con la squadra dell'Atala, promettendo di divenire, grazie alle sue capacità sia di scalatore che di cronomen, uno dei migliori ciclisti italiani per le corse a tappe. La prima vittoria arriva l'anno seguente in un arrivo della Tirreno-Adriatico, ma quell'anno Lelli si mette in luce soprattutto al Giro d'Italia, arrivando, a soli 22 anni, nono in classifica generale ottenendo così anche la convocazione al mondiale di ciclismo in Giappone. Il 1991, è il suo anno d'oro: il suo talento esplode al Giro, vince due dure tappe di alta montagna, la prima con arrivo sul Monviso, vince la classifica giovani ed arriva terzo, dietro a Franco Chioccioli e Claudio Chiappucci. Ma la stagione lo vede anche trionfatore in una splendida classica del ciclismo italiano, il Giro di Toscana, che vincerà anche nel 1993, ed inoltre è secondo dietro a Sierra nel duro Giro del Trentino; arriva così una nuova maglia azzurra per il mondiale di Stoccarda. Nel 1992 non conferma le aspettative dell'anno precedente: una sola vittoria al Giro di Puglia, ma in volata davati a Mario Cipollini, mentre alla corsa rosa ottiene solo dei piazzamenti in un paio di tappe di montagna e giunge dodicesimo a Milano. Il 1993 lo vede al riscatto: vince di nuovo il Giro di Toscana ed è quarto nelle corsa rosa dietro a Miguel Indurain, Piotr Ugrumov, ed ancora Chiappucci. Nel 1995 vince la Settimana Bergamasca, il Campionato italiano a cronometro ed arriva secondo al campionato del mondo di specialità dietro a Cristopher Boardman. Dopo aver vinto nel 1996 il Giro del Portogallo, primo italiano a riuscirvi, si trasferisce alla squadra francese della Cofidis, diventando un uomo squadra al servizio di Bobby Julich, Frank Vandenbroucke e David Millar. Non partecipa più al Giro d'Italia, dedicandosi soprattutto al Tour de France dove ottiene significativi piazzamenti di tappa, ma non grandi risultati in classifica generale, con un 14° posto come miglior risultato. Nel luglio 2004 viene fermato dalla polizia francese in seguito al suo coinvolgimento da parte di Millar nell'affaire Cofidis ("Mi dopai per la prima volta a casa di Lelli, nel 2001"): è l'atto che chiude la sua carriera di ciclista anche se successivamente verrà dichiarato ufficialmente estraneo alle accuse di doping. Attualmente produce vino e si occupa di ciclismo giovanile a Manciano.
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