Breve storia di Claudio Michelotto

Fondista di notevoli possibilità ed eccellente regolarista non mancò di assicurarsi affermazioni di prestigio distinguendosi in un paio di Giri d'Italia nei quali recitò il ruolo del protagonista anche se alla distanza non fu confortato dal successo. Così nel '69, dopo l'eliminazione di Merckx per la positività al controllo anti-doping, fu lui l'antagonista più difficile per Gimondi davanti al quale s'impose nella Rocca Pietrore-Cavalese, ma non riuscì a cogliere il successo (fu 2° nella classifica finale). Due anni più tardi fu nuovamente questo solido trentino ad avere in pugno il Giro indossando per dieci tappe la maglia rosa prima di doverla cedere, in maniera netta, allo svedese Gosta Petterson che concluse trionfalmente la prova.
Al suo attivo due prove a tappe di media portata, a conferma della sua regolarità, come la Tirreno-Adriatico nel '68 e il Giro di Sardegna nel '69. Da segnalare anche alcune prove in linea del calendario nazionale come la Coppa Agostani '68, il Trofeo Laigueglia e la Milano-Torino '69 e il Giro di Campania '71. Modesti nel complesso i piazzamenti ottenuti nei 7 Giri d'Italia, 3 Tour, 2 Vuelta e 1 Giro della Svizzera (1 vittoria di tappa nel '72) ai quali prese parte.
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