Storia di Dino Rossi

L'esordio professionistico di Dino Rossi, spinto al gran passo specialmente dal bel secondo posto nella classica Milano-Rapallo del 1948, avvenne il 10 ottobre di quell'anno, a Bologna, per il Gp Ursus. Trecento duri chilometri, e Dino si piazzò sesto facendo gridare al miracolo (vinse Coppi), o perlomeno alla scoperta di un nuova stella. Nato a Livorno nel 1920 aveva però gia ventott'anni.
Nel 1949 si piazza sessantaquattresimo nella Milano-Sanremo, tredicesmo nel Gp Industria e Commercio di Prato, e trentunesimo nel Giro d'Italia. Qui si piazza onorevolmente in alcune tappe. Conclude il Giro in ottima forma infatti successivamente è sesto al Giro del Lazio, settimo al Giro di Toscana e quinto al Giro dell'Emilia. Nel frattempo vince il X Circuito dell'Appennino, una corsa che non apre certo le sue porte a corridori di mediocre levatura, nella quale beffò l'incauto Soldani proprio nei chilometri finali.
A fine stagione è ancora piazzato quarto nel Giro dei Tre Mari e vince il Giro di Sicilia con una vittoria parziale nella cronometro di Marsala.
Nel 1950 iniziava con il sesto posto nel Gp Everest, poi in seguito scarsi risultati e un trentunesimo posto finale al Giro d'Italia.
Nel 1951 disputa il Giro del Marocco, gravosa prova in quindici tappe. Vince la settima di 233 chilometri a 41,400 di media. La sua regolarità gli valse il quarto posto nella classifica finale. Al Giro d'Italia ottiene un secondo posto nella tappa di Firenze e il diciannovesimo in classifica finale.
Innamorato delle corse a tappe prende parte anche al Giro di Svizzera, e sbalordisce tutti tenendo a lungo la maglia oro, simbolo del primato assoluto, concludendo all'ottavo posto in classifica finale.
Successivamente il Giro di Catalogna, dove il suo amicone Primo Volpi trovava in lui un aiutante di classe, utilissimo per la vittoria finale. Ma Rossi non concluse la prova: nella tappa Valls-Andorra era investito da un'auto e nell'incidente (fatale allo spagnolo Emilio Marti) riportava la frattura del femore e della clavicola destra.
Non si riprese più da questo incidente che lo portò quindi ad un declino brusco ed improvviso tale comunque da non inficiare una meritoria carriera.
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