Tas, confermati i 2 anni di stop italiani ad Alejandro Valverde (marzo 2010)

Alejandro Valverde ha perso il braccio di ferro contro il Tribunale Nazionale Antidoping del Coni. Il Tas ha, infatti, respinto il ricorso presentato contro la sentenza dell'11 maggio scorso con la quale veniva inibita al ciclista spagnolo la partecipazione a qualsiasi competizione sul territorio italiano in seguito alle indagini compiute dalla Procura Antidoping del Coni e dalla Procura della Repubblica di Roma in relazione alla cosiddetta 'Operacion Puerto', considerata il più grande scandalo di doping legato al traffico di sacche di sangue.

L'iberico era stato sottoposto a un test sangue-urine del Coni il 21 luglio 2008, quando la carovana del Tour de France sconfinò in Italia, facendo tappa a Prato Nevoso, in Piemonte. Da quel test risultò che il Dna del sangue rilevato al corridore durante la tappa a Prato Nevoso al Tour de France, corrispondeva a quello sequestrato in una sacca che conteneva Epo durante l' Operacion Puerto'. Il TNA aveva quindi determinato l'esistenza di una violazione delle sue regole antidoping, sia per l'uso una sostanza vietata, sia per il tentato uso di un metodo proibito.

Le prove presentate dal Coni "non solo sono accettabili, ma rilevanti" e la sanzione comminata al ciclista spagnolo "è proporzionata alla violazione delle norme da parte di Valverde", ha motivato il Tas. Resta quindi in vigore la sospensione del ciclista sino al 10 maggio 2011. Inoltre, giovedì prossimo il Tribunale si riunirà per decidere se estendere a livello internazionale la squalifica.

Questa la reazione dei legali dell'atleta tesserato per la Caisse d'Epargne: "Faremo ricorso al Tribunale federale svizzero. La mancanza di imparzialità di questo collegio arbitrale e le chiare violazioni dei diritti fanno sì che tale sentenza non venga accettata. Pertanto, presenteremo ricorso al Tribunale federale svizzero. Riteniamo che uno degli arbitri sia parziale, visto che ha lavorato per l'agenzia mondiale antidoping. La parzialità di questo arbitro verrà esaminata dal Tribunale federale svizzero che si esprimerà in merito. Se confermerà che tale arbitro è parziale, la decisione odierna sarebbe senza effetto. L'imparzialità dei giudici è una condizione necessaria per un verdetto equo".
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy