Bruno Lodigiani e il ciclismo dei giorni eroici

Lodigiani e il ciclismo dei giorni eroici
Festa a Torricella a 60 anni dal titolo regionale dilettanti

TORRICELLA VERZATE. Era l'ottobre del 1953, sessant'anni fa, quando Bruno Lodigiani, classe 1929, corridore di Torricella, vinse a piene mani il campionato lombardo tra i dilettanti a Busto Arsizio. Fu l'unico dilettante pavese, nella pur gloriosa storia del ciclismo provinciale, ad aggiudicarsi l'ambita maglia di campione regionale tra i "puri". Una vittoria ricordata a Torricella da un gruppo di amici con alla testa Carlo Quaglini, uno degli organizzatori più attivi dell'attuale Freccia dei Vini. Bruno Lodigiani ha sfoderato una serie interminabile di ricordi legati all'epoca di quando il grande ciclismo celebrava le epiche sfide tra Coppi e Bartali. «E noi dilettanti - ricorda Lodigiani - speravamo di poter sfidare un giorno quei grandi campioni. In carriera io vinsi quasi 80 corse. Non bastò per fare il grande salto». E, tra queste, la Pulce di Torricella (era così conosciuto per il suo fisico minuto di appena 58 chili di peso) trionfò alle classiche Milano-Biella del 1950 (superò Conterno, futuro alfiere dalla Càrpano), la Milamo-Sondrio-Milano, la Coppa Ghisallo del 1949, il Trofeo Pelucco a Genova nel 1951 e, ovviamente, quel titolo lombardo che ancora tra gli appassionati di ciclismo d'epoca (oggi tutti alla soglia degli 80 anni di età) ricordano.Nella giornata dedicata al corridore oltrepadano, la ricostruzione della sua breve ed intensa carriera: corridore dal 1947, a 18 anni, come allievo nella Ciclistica Vogherese. Da allievo una sola vittoria; poi sei entusiasmanti anni da dilettante con le maglie dell'Excelsior Milano, della Spallanzani Milano e della Cevini Casteggio. La corsa per il titolo lombardo a Busto fu trionfale: «Una volata netta e sorprendente». La vittoria più bella? «Certamente il trofeo Pelucco a Genova, dopo le scalate alla Scoffera ed al Turchino».

La Provincia Pavese / Sport
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