Storia di Marcel Kint

Senza la guerra, sostengono i tecnici, avrebbe ottenuto un palmares di eccezionali dimensioni. Gli resta, tuttavia, la soddisfazione di essere stato il campione del mondo che ha mantenuto più a lungo il titolo iridato. Dopo averlo vinto, infatti, nel '38 a Valkenburg rimise in palio la maglia arcobaleno nel '46 a Zurigo dove, anche a causa di uno spettatore, perse la volata nei confronti dello svizzero Knecht. Definito l'"aquila nera" per il suo profilo e per il suo comportamento distaccato, fu uno dei componenti lo squadrone belga che lottò contro Bartali nei Tour d'anteguerra. Era stato un prodigioso protagonista della carriera giovanile sia come junior (campione belga nel '33) che da indipendente, ma anche da professionista si mantenne ai vertici. Fu campione nazionale nel '39 e s'impose nella Parigi-Bruxelles '38, nella Parigi-Roubaix '43, nella Freccia Vallone '43, '44 e '45 e in sei tappe del Tour de France. Eccellente pistard vinse, in coppia con Van Steenbergen, le Sei Giorni di Bruxelles '48 e '49 dopo aver superato le conseguenze di una grave caduta nella Sei Giorni di Parigi del '47 che gli procurò la frattura del cranio.
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