Storia di Walter Godefroot

Grande campione per qualità atletiche e per doti umane non comuni ha realizzato un bottino notevolissimo (131 vittorie fra i dilettanti e 155 tra i professionisti) correndo per squadre belghe, francesi e l'italiana Salvarani. Avrebbe certamente fatto molto di più se la sua ambizione fosse stata maggiore e se, sul suo cammino, non avesse incontrato un avversario del calibro di Eddy Merckx al quale, tuttavia, non mancò di infliggere anche qualche sconfitta. Si rammentano, in particolare, i Campionati del Belgio '65 e '72, la Liegi-Bastogne-Liegi '67 e una memorabile Parigi-Roubaix nel '69 nella quale, con sfoggio di un temperamento superiore, non aspettò lo sprint per farsi valere, ma si produsse in un volo solitario entusiasmante per una quarantina di chilometri. Il suo palmares eccezionale riporta pure altre grandiose affermazioni come l'accoppiata nella più prestigiosa delle classiche belghe, il Giro delle Fiandre, ottenuta a distanza di dieci anni (nel '68 e nel '78), come la Bordeaux-Parigi nel '69 e nel '76, il Campionato di Zurigo nel '70 e nel '74, il G.P. della Schelda '69, l'Henninger Turm '74, la Quattro Giorni di Dunkerque '74, il Giro di Reggio Calabria '70 e innumerevoli semiclassiche belghe. Razziatore di vittorie di tappa: 10 ottenute nel Tour de France, 1 al Giro d'Italia, 4 del Belgio, 3 della Svizzera, 2 di Spagna e 3 dell'Andalusia.
Anche suo padre Urbain e suo fratello Hugo hanno corso in bicicletta. Da dilettante vinse una tappa del Giro di Tunisia di 150 km alla media di 52,708 km/h. Alla conclusione della carriera è diventato direttore sportivo della Zjsboerke poi della Lotto e di altre squadre facendosi apprezzare per la lealtà e l'intelligenza nella scelta e nella guida dei suoi uomini.
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