Gap 1972 - L'incredibile vittoria di Marino Basso

Siamo a Gap, Savoia francese, nel 1972. E' il campionato del mondo di ciclismo su strada dei professionisti. Il corridore primo sulla linea è Marino Basso, dietro di lui, l'espressione incredula di Franco "cuore matto" Bitossi. Su un percorso che non favoriva gli arrivi in volata, ad essere favorito era Eddy Merckx, il ciclista che non lasciava niente a nessuno. Il cannibale è ancora sui pedali in posizione raccolta sul sellino. Sta ancora spingendo nella volata, lanciata lunghissima, proprio alla fine della leggera salita che apriva il rettilineo finale.
La storia di quel mondiale è tutta negli ultimi due chilometri. Il gruppetto dei più forti è davanti agli altri. "E' inutile che scatti, perché ti vengo a prendere fino in Belgio", dice Basso a Merckx al termine dell'ultimo tentativo di fuga. Bitossi che furbamente si mette in mezzo ai duellanti e se ne va come una palla di cannone.
Il francese Guimard, un altro dei favoriti, appena reduce da un attacco, sta ancora riprendendo fiato. E Bitossi va via. Il buco diventa una voragine, con Merckx che sceglie di non tirare il gruppetto che insegue il fuggitivo. La maglia azzurra è ad una manciata di metri dal traguardo. Il mondiale sembra finito. Merckx affianca Basso e gli sibila, "sono contento, ha vinto Bitossi". Poi Guimard che chiede aiuto a Zoetemelk e Basso che collabora a ricucire la fuga solitaria del suo compagno di nazionale. Dopo l'ultimo strappo, l'ultimo chilometro: un lungo rettilineo in fondo al quale c'è il traguardo.
Quando Bitossi sembra ormai imprendibile, anche Merckx torna a spingere e a trascinare il gruppetto che si allunga. Un accelerazione che è come un colpo di frusta. Tutti spingono quasi a rompere la catena. Li' davanti, ad uno sguardo dal traguardo, c'è Bitossi che si pianta sui pedali e quasi sembra che la cosa non lo riguardi. Marino Basso finge di passarlo a destra, poi scatta a sinistra e supera la maglia azzurra destinata a non dipingersi dei colori del mondo. Bitossi che si rialza ad un metro dalla linea, Guimard che lo scarta a destra per evitarlo, Merckx che lo affianca dall'altra parte.
Davanti a tutti ci sono due occhi spiritati che fissano un punto all'infinito. Due braccia che lasciano il manubrio per aggrapparsi al cielo. Due ruote che superano la linea del traguardo. E' l'italiano Marino Basso che vince il mondiale di ciclismo a Gap, in terra di Francia.
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy