Johan Museeuw, il signore delle pietre

Una nazione in delirio per il suo campione. Il Belgio esulta per Johan Museeuw, l'atleta che è stato indiscutibilmente il signore delle pietre, il personaggio più amato nelle Fiandre.
Johan è stato il numero uno delle corse di un giorno delle ultime generazioni, è stato il più grande nelle gare più affascinanti e anacronistiche: quelle delle pietre sconnesse del Nord. Sì, perché Johan, con le sue undici prove di coppa del Mondo, il titolo mondiale di Lugano nel '96, le due coppe del Mondo, è a tutti gli effetti uno fra i più grandi cacciatori di classiche del Belgio, ma nessuno, nemmeno Merckx e Van Looy, nemmeno De Vlaeminck hanno saputo vincere quanto lui nelle classiche con il pavé: tre Giri delle Fiandre e tre Parigi-Roubaix. Oltre a due Campionati di Zurigo, una Parigi-Tours, una Amstel e una Cyclassic di Amburgo.
A metà aprile 2004, a trentotto anni e mezzo, dopo aver colto 102 successi in sedici stagioni, Johan da l'addio al mondo delle corse al termine del GP Escaut, dopo aver disputato da protagonista, ancora una volta, il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix: in quest'ultima, solo una foratura gli ha negato la possibilità di giocarsi in volata lo strepitoso successo d'addio.
Nato in Varsenare, nel cuore delle Fiandre, il 13 ottobre 1965, è dal padre Eddy (nome che sembra uno scherzo del destino), che aveva corso in bici prima di aprire una carrozzeria, che ha ereditato la passione per le due ruote.
Il debutto, come succede spesso ai fiamminghi, avviene nel ciclocross, appena compiuti 15 anni, quando il giovane Johan prende la bici e si lancia nelle gare dei fanghi. Con successo. Alle corse su strada arriva tre anni dopo per passare poi professionista nel 1988 con l'ADR. Museeuw diventa l'uomo di fiducia per le volate di Planckaert e l'anno seguente, nel 1989, aiuta Greg Lemond a vincere il Tour de France. Passato alla Lotto, scopre di essere anche uno sprinter da volatone di gruppo al Tour del 1990: vince infatti le tappe di Mont Saint Michel e di Parigi. La sua evoluzione, però, continua; Johan in certe corse si accorge di tenere le ruote dei migliori anche in salita, allora cerca di allenarsi in un modo diverso, perché vuole provare a puntare alle classiche. E quando nel 1991 vince il Campionato di Zurigo, battendo Jalabert, capisce di aver fatto la scelta giusta.
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