Storia di Riccardo Riccò

Riccardo Riccò nasce a Sassuolo il 1º settembre 1983. Riccardo inizia a correre nel 1997 con la squadra del suo paese di residenza, Formigine, la U.S. Formiginese, per poi militare da junior e dilettante under 23 nella modenese Simec Cicli Paletti e nella toscana Grassi Pantani.
Campione italiano juniores di ciclocross nel 2001, vince nel 2003 una tappa del Giro d'Italia dilettanti. Nel 2004 diventa campione italiano under 23 e nel 2005 vince due tappe e classifica generale della Settimana Lombarda, oltre ad una tappa del Giro di Toscana. Passa professionista nel 2006 con la formazione gestita da Mauro Gianetti, la Saunier Duval-Prodir, che fa parte dell'UCI ProTour. Nel 2006 vince l'ultima tappa della Settimana internazionale di Coppi e Bartali e la Japan Cup. Nel 2007 esordisce vincendo subito una tappa alla Vuelta San Luis, breve corsa a tappe svoltasi in Argentina nel mese di gennaio, e vince anche due tappe nella Tirreno-Adriatico. Nella Milano-Sanremo 2007 si mette inoltre in luce con uno scatto sul Poggio, ma viene poi ripreso all'ultimo chilometro dal gruppo (trentottesimo all'arrivo). Successivamente partecipa alla Settimana Ciclistica Internazionale Coppi e Bartali, aggiudicandosi l'ultima tappa con arrivo a Sassuolo. Ad aprile si fa notare in campo internazionale arrivando quinto alla Freccia Vallone. Partecipa al Giro d'Italia 2007 come gregario di Gilberto Simoni. Dopo essersi reso protagonista di una fuga durata 99 chilometri nella frazione con finale alle Tre Cime di Lavaredo, insieme al compagno di squadra Leonardo Piepoli, vince la tappa arrivando sul traguardo con lo scalatore pugliese. Chiude al sesto posto della classifica generale (a 7 minuti dal vincitore Danilo Di Luca) ed al secondo posto della classifica riservata ai giovani (5'05" dalla maglia bianca Andy Schleck). Termina la stagione 2007 con il secondo posto al Giro di Lombardia, battuto in una volata a due da Damiano Cunego. Nel Giro d'Italia 2008 vince in volata, in un arrivo posto su uno strappo in salita, su Danilo Di Luca e Davide Rebellin la seconda tappa Cefalù-Agrigento di 207 km. Si impone, sempre al Giro, nell'ottava tappa Rivisondoli-Tivoli di 208 km davanti a Paolo Bettini e Davide Rebellin. Nella 19a tappa Legnano-Monte Pora,fa il vuoto sull'ultima salita e guadagna 37 secondi sulla maglia rosa Alberto Contador, arrivando a soli 4 secondi dal primato in classifica. Nella crono finale perde 1'53" dallo spagnolo, vincitore del Giro, ma riesce comunque a conservare il secondo posto nella classifica generale.
Partecipa poi al Tour de France 2008, cogliendo due successi di tappa: nella sesta frazione Aigurande-SuperBesse, con arrivo in salita, batte in volata Alejandro Valverde e Cadel Evans; nella nona (Toulouse-Bagnères-de-Bigorre) con uno scatto sull'ultima salita, il Col d'Aspin, stacca tutti e arriva solitario al traguardo guadagnando 1'17" sul gruppo della maglia gialla. La tappa successiva, la seconda consecutiva pirenaica, vinta dal compagno di squadra Leonardo Piepoli, lo consacra uomo di classifica: giunge sesto sul traguardo, regolando allo sprint il gruppetto della nuova maglia gialla Cadel Evans, facendo un balzo di ben ventuno posizioni in classifica generale e risalendo sino al nono posto, conquistando anche le leadership nella classifica dei giovani (maglia bianca) e del gran premio della montagna (maglia a pois).
Il suo Tour si interrompe però al ritrovo di partenza della dodicesima tappa Lavelanet-Narbonne. La gendarmeria francese gli notifica una positività al CERA (EPO di terza generazione), rintracciata nelle sue urine al termine della cronometro di Cholet, che lo costringe a lasciare la corsa. Il 31 luglio 2008 il Tribunale Nazionale Antidoping lo sospende con effetto immediato, in attesa del deferimento e della successiva sentenza che, il 2 ottobre 2008, lo squalifica per due anni (uno e mezzo per assunzione di sostanza dopante, ed altri sei mesi per la frequentazione del medico Carlo Santuccione, già radiato dal Coni per faccende di doping). Successivamente l'Uci riconosce la collaborazione alle indagini da parte del corridore modenese, e quindi ripristina la squalifica di 20 mesi (invece che 24), come da decisione del Tas. Tornerà alle corse il 18 marzo 2010 con la maglia della Ceramica Flaminia-Bossini Docce.
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