Squalifica record per Cristian Tosoni: 4 anni
Gazzetta dello Sport - 11 novembre 2003
Pugno di ferro della Commissione Disciplinare della Federciclismo su quattro dilettanti élite, tutti di 23 anni. Ieri l' organismo presieduto dall' avvocato Gallus ha deciso squalifiche pesantissime: 4 anni per Cristian Tosoni, 30 mesi per Gabriele Barengo, 12 mesi per Antonio Quadranti e Andrea Rinaldini. Tutti positivi dopo controlli a sorpresa, fuori corsa, per eritropoietina ricombinante, cioè l' Epo sintetica. In attesa delle controanalisi, sono state poi prorogate le sospensioni degli atleti Milone e Radchenko, positivi sempre per la stessa sostanza. Cominciamo dal bresciano Cristian Tosoni (Gs Grassi). La squalifica si giustifica con la sua recidività in materia di doping: positivo per efedrina al Guglielmo Tell 2001 (3 mesi), non idoneo ai controlli Fci prima del Mondiale under 23 di Lisbona 2001 (15 giorni), positivo ai metaboliti della cocaina il 4 maggio 2003 nella gara «La Ciociarissima» a Sora e il 13 maggio per epo prima della Coppa Cicogna (Arezzo). La Procura antidoping del Coni aveva chiesto la radiazione di Tosoni; la Disciplinare l' ha punito con 4 anni per la doppia positività, l'intenzionalità e la recidività. Trenta mesi per il biellese Gabriele Barengo (Team Aurora), positivo il 10 maggio al Gp Botticino (Brescia): l' atleta ha in parte collaborato con la Procura. Squalifiche di 12 mesi per il comasco Antonio Quadranti (Pagnoncelli), positivo il 10 maggio a Botticino, e Andrea Rinaldini (Impruneta-Cotto Ref), positivo il 13 maggio nella Coppa Cicogna: entrambi si sono dimostrati estremamente collaborativi con la Procura. Nel 2003 i controlli anti-epo, sotto la guida del medico Salizzoni, presidente della commissione antidoping Fci, sono stati 184. «C' è stato un affondo pesante contro l'epo, e l'intento repressivo ha sicuramente persuaso molti a non barare più - spiega Gian Carlo Ceruti, presidente Fci -. Negli anni passati si era diffusa una mentalità molto negativa: non voglio accusare gli élite, ma negli under 23 c'è stata una maturazione e il livello di inquinamento non è lo stesso».
Pugno di ferro della Commissione Disciplinare della Federciclismo su quattro dilettanti élite, tutti di 23 anni. Ieri l' organismo presieduto dall' avvocato Gallus ha deciso squalifiche pesantissime: 4 anni per Cristian Tosoni, 30 mesi per Gabriele Barengo, 12 mesi per Antonio Quadranti e Andrea Rinaldini. Tutti positivi dopo controlli a sorpresa, fuori corsa, per eritropoietina ricombinante, cioè l' Epo sintetica. In attesa delle controanalisi, sono state poi prorogate le sospensioni degli atleti Milone e Radchenko, positivi sempre per la stessa sostanza. Cominciamo dal bresciano Cristian Tosoni (Gs Grassi). La squalifica si giustifica con la sua recidività in materia di doping: positivo per efedrina al Guglielmo Tell 2001 (3 mesi), non idoneo ai controlli Fci prima del Mondiale under 23 di Lisbona 2001 (15 giorni), positivo ai metaboliti della cocaina il 4 maggio 2003 nella gara «La Ciociarissima» a Sora e il 13 maggio per epo prima della Coppa Cicogna (Arezzo). La Procura antidoping del Coni aveva chiesto la radiazione di Tosoni; la Disciplinare l' ha punito con 4 anni per la doppia positività, l'intenzionalità e la recidività. Trenta mesi per il biellese Gabriele Barengo (Team Aurora), positivo il 10 maggio al Gp Botticino (Brescia): l' atleta ha in parte collaborato con la Procura. Squalifiche di 12 mesi per il comasco Antonio Quadranti (Pagnoncelli), positivo il 10 maggio a Botticino, e Andrea Rinaldini (Impruneta-Cotto Ref), positivo il 13 maggio nella Coppa Cicogna: entrambi si sono dimostrati estremamente collaborativi con la Procura. Nel 2003 i controlli anti-epo, sotto la guida del medico Salizzoni, presidente della commissione antidoping Fci, sono stati 184. «C' è stato un affondo pesante contro l'epo, e l'intento repressivo ha sicuramente persuaso molti a non barare più - spiega Gian Carlo Ceruti, presidente Fci -. Negli anni passati si era diffusa una mentalità molto negativa: non voglio accusare gli élite, ma negli under 23 c'è stata una maturazione e il livello di inquinamento non è lo stesso».
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