Charly Gaul e il Tour del '58

Il Tour del '58 comincia il 30 giugno a Bruxelles. Gaul fa parte della formazione mista Olanda-Lussemburgo, comprendente tra gli altri Piet e Wim Van Est, Voorting, Erzner, Schmitz, Bolzan. La nazionale francese è imperniata su Anquetil, Bobet, Darrigade e Walkowiak, vincitore nel '56. Più che di Gaul, allergico al grande caldo, si parla di Bahamontes, a disposizione del quale sono tutti gli spagnoli, navigati protagonisti delle grandi prove a tappe. Nella prima parte, Gaul si barcamena nel gruppo, non facendo mancare la collaborazione a Voorting che indossa la maglia gialla. A Chateaulin la sorpresa: sulla distanza di 47 chilometri da fare a cronometro, Gaul esplode e precede Anquetil re della specialità, che dichiara: "Mai mi sarei aspettato di essere battuto da Gaul che nei giorni scorsi boccheggiava a causa del caldo". Charly rientra nei ranghi, anche perché Darrigade si impadronisce della maglia gialla. Nemmeno sui Pirenei, dove tutti si aspettavano di vederlo ai ferri corti con Bahamontes, il campione lussemburghese scopre le batterie. A Luchon, Vito Favero, conquista la maglia gialla, togliendola a Geminiani, al quale la deve però restituire tre giorni dopo a Nimes. A Carpentras, prima della cronoscalata del Ventoux, Gaul dichiara: "Oggi saprò cosa c'è nelle mie gambe". Il pronostico è per Bahamontes che sta volentieri al sole come le lucertole. Sul Ventoux si rivede il miglior Gaul e Federico Martin è secondo. Gaul dichiara: "Il Tour comincia adesso". E' una sfida a tutti. Nel clas francese c'è chi fa dell'ironia e ride addirittura a crepapelle dopo la tappa Carpentras-Gap, che si corre il 14 luglio. Alla partenza, Geminiani ha fatto sapere in giro, specialmente ad Anquetil e Bobet, che non lo avevano voluto nella squadra nazionale, che la Marsigliese l'avrebbe suonata lui. Il caldo è terrificante, ma Geminiani, capitano della formazione regionale del Centro-Midi, sferra l'attacco quando il gruppo sembra deciso ad andare al piccolo trotto per recuperare le energie spese sul Ventoux. A "Gem" risponde Nencini: la bagarre è infernale. Gaul ha una faccia rossa che sembra dipinta: a Gap, Nencini è primo davanti a Geminiani e ad Anquetil. Gaul arriva con undici minuti di ritardo: è letteralmente distrutto e dev'essere aiutato a salire alcuni gradini all'ingresso dell'albergo. E' opinione diffusa che il Tour lo vincerà Geminiani: Anquetil è difatti a 8' dal connazionale, Gaul a 15' e Bobet a 17'. Sorpresa a Briancon: Bahamontes precede la rivelazione Antonino Catalano, un siciliano che Binda aveva autorizzato a correre davanti per avere anche la possibilità di procurare da bere a Nencini, finito al terzo posto. Gaul ha stentato sull'Izoard e viene considerato in disarmo. Alla partenza della ventesima tappa, la Briancon-Aix-les-Bain di 237 chilometri, fa piuttosto freddo, data la stagione. Il cielo è grigio e si parla delle nuvole basse che sulle montagne sembrano impazzite. Binda si coccola Favero, raccomandandogli di tenere gli occhi aperti perchè potrebbe succedere di tutto. Si devono scalare il Lautaret in partenza e il Luitel, prima di raggiungere il massiccio delle Chartreuse, il Porte, il Cucheron e il Granier. Sul Luitel viene avanti un motociclista per avvertire che Gaul è scatenato. Si pensa a una sua sparata per aggiudicarsi il traguardo della montagna. Gli risponde Bahamontes, lo spettacolo è magnifico. Il vento gelato taglia la faccia, il 16 luglio nessuno poteva sognare di avere un tempo da pieno inverno. A un certo punto, dietro Gaul che vola, Geminiani insegue con Bobet e altri. Louison non dà un cambio a "Gem" e questi si infuria. In fondo alla discesa il controllo: Gaul e Bahamontes sono davanti ad Anquetil rimasto solo dopo una foratura di Favero. Sul Porte piove a dirotto e Gaul diventa irresistibile. Anquetil scoppia, Geminiani lo prende e lo lascia. Il vantaggio di Gaul, che era di 5'30" sale a 7'50", prima di diventare di 12'20" al traguardo di Gap. Secondo è il sorprendente belga Adriaenssens. Terzo è Favero, che per 37" conquista la maglia gialla e Geminiani mentre assiste alla vestizione di Vito accusa i nazionali francesi: "Sono dei Giuda". Mi hanno fatto perdere il Tour". Ricordando il Bondone sembra che per Gaul il miracolo si ripeta. Nella Aix-les-Bains-Besancon, Favero difende la maglia gialla, Anquetil si ritira perché sputa sangue (gli verrà diagnosticata una broncopolmonite). Decide la crono Besancon-Digione di 74 chilometri, che Gaul vince davanti a Nencini. Il migliore elogio di Gaul è firmato Binda: "E' un fenomeno, niente da dire". A Parigi, Favero ha la consolazione di salire sul secondo gradino del podio, davanti a un Geminiani in lacrime che ripete le accuse ai connazionali diretti da Marcel Bidot.
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