André Vlayen

Nato il 17 marzo 1931 a Herselt, ed ivi deceduto il 20 febbraio 2017. Passista veloce. Professionista dal 1952 al 1962 con 34 vittorie. Questo fiammingo, molto conosciuto in Italia a cavallo degli anni '60, per aver militato in formazioni della penisola, è uno stereotipo di come si possa essere tangibili, anche senza un maestoso palmares. Uno che c'era e si sentiva, al punto di appartenere al novero dei possibili protagonisti di vertice, per ogni gara di un giorno. Veloce, ma non velocissimo, dotato di progressione e sufficiente scatto, ottimo nella scelta di tempo, sia per quanto riguarda l'attacco solitario e sia nella doverosa attenzione che prestava verso quei tentativi di fuga a mo' di gruppetto, che potevano raggiungere un positivo esito. Un corridore che ha messo a segno dei colpi in grado di lasciare un segno anche sugli albi d'oro di un certo prestigio. Su tutti, la doppietta nel '56 e '57, nel Campionato Nazionale su strada. Notevoli anche i trionfi al Tour de l'Ovest e nel GP Liberation nel '54, nel Giro del Belgio '56, nell'Attraverso il Belgio e nel GP Ockers nel 1958. Un gran bel corridore insomma, simpatico e sinceramente appassionato verso il suo sport divenuto mestiere, nonché capace, come pochi, di smettere quando la parabola iniziava a scendere un po' troppo, senza inutili e dispendiosi prosiegui. Anche a carriera finita, ha continuato ad andare in bicicletta e a divertirsi a gareggiare fra i Master. Sempre dispensando sorrisi, da gran signore, quale era per tutti. Fino a pochi giorni fa, quando sulla soglia di 85 anni, un arresto cardiaco se l'è portato via, proprio mentre pedalava.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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