Luc Roosen

Nato a Bree il 17 settembre 1964. Passista. Professionista dal 1986 al 1997 con 16 vittorie. Un corridore di valore superiore al non tanto raccolto, ottimo sul passo e pure veloce. Uno che ha dovuto sudare per gli altri per diversi anni, forse i migliori e che trovò una beffa all'Amstel Gold Race, che se non fosse stata tale, avrebbe sicuramente impreziosito ed allungato la sua carriera. Ottimo dilettante, Raas, lo portò tra i prof nel 1986, a soli 21 anni, nelle file della Kwantum prima e della Superconfex l'anno dopo. L'esordio di Luc evidenziò appieno le sue doti, vinse infatti la quarta tappa del Dauphiné Libéré, battendo Fignon e partecipò subito al Tour de France, che chiuse, lavorando per i capitani, 103°. Nel 1987, il suo ruolino fu simile: vinse la 6a tappa del Midi Libre e chiuse il Tour 104°. L'anno seguente abbandonò Raas e s'accasò nella piccola "Roland", squadra belga, e le sue presenze divennero più tangibili: diversi piazzamenti di peso e le vittorie nel Tour dell'Alto Var e nella 5a tappa del Giro di Svizzera. Tornò in una grande formazione nell'89, con l'Histor Sigma. S'aggiudicò la 4a tappa del "Mediterraneo" che chiuse 2° e la medesima 4a tappa della Ruta del Sol, dove anche qui chiuse 2°. Vinse il GP Geraardsbergen, indi la 2a tappa della Schwanenbrau Cup, finita poi con l'ennesima piazza d'onore. Al Tour de France fu protagonista in diverse frazioni e chiuse 27°, ed a fine anno giunse 3° nel "Lombardia". Nel '90 fu autore di una gran primavera. A febbraio fu protagonista sempre piazzato alla Ruta del Sol, indi giunse 2° nel Trofeo Luis Puig, beffato da un allungo di Cordes, dopo aver domato Indurain e Kelly. Nelle classiche, secondo i piani dell'Histor Sigma, avrebbe dovuto puntare all'Amstel Gold Race e lui rispose bellamente. All'ultimo chilometro si riportò sul tentativo del connazionale Goessens, ed ai 250 metri, quando il gruppo stava rinvenendo, affondò lo sprint, ma a pochi metri dal traguardo la gioia della vittoria che credeva certa, lo portò ad alzare le braccia consentendo il ritorno vincente di Van der Poel. Un 2° posto amarissimo. Si consolò vincendo il Trophée des Grimpeurs ed una tappa del Giro di Svizzera. Nel '91 passò alla Tulip e fu la sua migliore stagione: vinse una tappa del Mediterraneo, il GP Bilzen e, soprattutto, il Giro di Svizzera, arricchito dalla conquista di una frazione. Poi il declino, o meglio il ritorno all'aiuto con una vittoria di tappa al Giro d'Austria nel '96 come canto del cigno. Oggi è impegnato nell'insegnamento del ciclismo fra i ragazzi e sogna di vedere nel figlio Jorg, quel corridore che lui non è stato.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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