Marcel Janssens

Nato a Edegem il 30 dicembre 1931, deceduto a Nukerke il 29 luglio 1992. Professionista dal 1953 al 1965, con 28 vittorie all'attivo.
Un corridore abbastanza completo, resistente, non veloce, a lungo considerato fra gli evidenti di un gruppo di atleti belgi, sui quali i connazionali puntavano per rinverdire quei successi al Tour de France, che parevano essersi arrestati dopo la seconda guerra mondiale. Janssens s'era messo in evidenza giovanissimo, vincendo il Titolo Nazionale fra i dilettanti nel 1951, ed al suo passaggio fra gli indipendenti nel '53, aveva sovente battuto i classificati professionisti. Quando bastava per farne un atteso. Nei primi anni fra i prof, il suo ruolino fu altalenante: buone vittorie, ma pure qualche appannamento. L'esordio al Tour nel '56, discreto, ma nulla di più: 32°. L'esplosione l'anno seguente, quando la sua lenta maturazione sembrò dischiudersi clamorosamente. Finì 2° a Parigi, dietro al prodigioso Jacques Anquetil, vinse la tappa del pavé a Roubaix, ma, soprattutto, sulle grandi montagne apparve brillante, passando in testa su mitici colli come il Galibier e restando costantemente fra i primi.
Avrebbe vinto più tappe se avesse posseduto uno spunto veloce migliore. Sulle ali di quel ruolino si presentò speranzoso alla Grande Boucle del '58, ma alla sesta tappa una caduta lo costrinse al ritiro. In non buone condizioni corse il Tour '59, dove però seppe vincere la tappa pirenaica di Bagnères de Bigorre.
Nel '60, ancora la sfortuna si accanì su di lui. Dopo aver vinto la Bordeaux-Parigi, causa una caduta, fu colpito dal tifo che gli pregiudicò la stagione e, di fatto, anche il resto della carriera.
Tra le sue altre vittorie la Polders Campine nel '54 e '55; il GP del Brabante Vallone, l'Escaut-Dendre-Lys e il Tour del Ouest nel '55; l'Anversa-Ougrée nel '58 e la Freccia del Brabante nel '62.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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