Gianni Ghidini

Nato a Golese (Pr) il 21 maggio 1930, deceduto a Baganzola (Pr) il 20 giugno 1995. Passista veloce. Alto m. 1,71 per kg. 70. Professionista dal 1953 al 1954 con tre vittorie.
Per chi, magari ancor oggi, crede alla maledizione della maglia iridata dei dilettanti, sicuramente troverà in Gianni Ghidini un bel esempio. Già, perché questo corridore parmense, forte sul passo e molto veloce, fu un personaggio in gran vista fra i dilettanti della sua epoca e, se vogliamo, anche in una più vasta area di confronto. E grazie ad un crescendo di risultati e di protagonismo evidenti, Proietti, lo storico Comissario Tecnico della Nazionale dei dilettanti degli anni cinquanta, lo schierò con compiti possibili di primato ai Campionati del Mondo di Varese, nel 1951. La risposta? Vinse di un'inezia (non c'era il fotofinish) sul toscano Rino Benedetti, che era convinto (come tanti spettatori del resto) di aver tagliato prima del compagno il traguardo. Fatto sta che Rino passò nel '52 fra i professionisti e lì determinò una bella carriera, mentre Gianni, rimase dilettante a godersi quell'arcobaleno e a pedalare verso le Olimpiadi di Helsinki '52, dove finì 7° nella prova in linea e conquistò l'Argento a squadre. Ma quando, nel '53, passò prof, nel breve volgere di un paio d'anni divenne un ex corridore.
A dargli l'accasamento fu l'Atala, che correva alternata alla Lygie, la propria filiale e che credeva e sperava, di aver fatto un bel colpo portandosi Ghidini in squadra. Invece, le cose andarono diversamente. L'esordio di Gianni fu abbastanza buono, perlomeno per un corridore normale, ma il parmense non era visto come uno dei tanti,bensì come l'iridato dei dilettanti,ed il sodalizio dello storico diesse grigio-azzurro Alfredo Sivocci, non rimase contento, tanto è che a fine anno si concretizzò il divorzio. La vittoria di Ghidini nella tappa di Tienen al Giro del Belgio per indipendenti, il 2° posto nel Circuito della Valle del Liri, il 3° nel Giro dell'Appennino, il 4° nel GP d'Autunno, il 5° nella Coppa Sabatini, il 6° nella Milano-Modena, il 7° nel Trofeo Matteotti, l'8° nel Giro della Provincia di Reggio Calabria, il 9° nella Coppa Bernocchi, il 10° nel Trofeo Fassi, ed un buon "Lombardia" chiuso 19°, erano poco, troppo poco per l'Atala. Tra l'altro Ghidini si era ritirato al Giro, senza mai dare segni di vitalità nelle tappe concluse. A fine anno, come detto, ci fu la separazione ed il parmense finì alla Girardengo. Il 1954 di Ghidini, in risultanze fu questo: vinse la cronotappa di Gela al Giro di Sicilia, ed una frazione del Giro di Croazia e Slovenia, corsa che poi chiuse 3° nella Generale Finale. Nell'anno, fu inoltre 9° alla Milano Torino e 11° nella Tre Valli Varesine. In ogni caso, Girardengo confermò Ghidini anche per il '55. Ma il parmense, afflitto da vari malanni, non corse quasi mai, ed appese la bicicletta al chiodo.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy