Nato ad Osimo il 18 settembre 1923. Passista. Professionista dal 1948 al 1953, senza vittorie.
Un corridore che, forse, non s'è espresso al meglio. Perlomeno poteva giungere a quella vittoria che ha più volte meritato. Alla fine può considerarsi un regolarista dalla carriera breve. Eppure, non era fermo in volata, era discreto in salita, ed aveva un buon passo. Quel che è certo, è che arrivò al ciclismo piuttosto tardi causa Guerra e a quello che conta in età già matura. Quanto abbiano influito questi retroterra sulle risultanze di carriera, non lo sapremo mai. Si segnalò al Giro di Puglia e Lucania a tappe, nel 1948. Si trattava di una manifestazione che era aperta a professionisti, indipendenti e dilettanti. In quella edizione si classificò 5° nella settima tappa. L'anno successivo sempre in quella corsa fu un protagonista: si piazzo prima 6° nella terza frazione, poi 4° nella sesta, 2° nell'ottava e fu soprattutto 2° nella Classifica Generale finale. Ciò gli valse il passaggio da indipendente a professionista nel 1950 con la "Guerra". E fu la sua stagione d'esordio davvero significativa: fu 2° alla Milano-Torino, 2° al Trofeo Matteotti, 3° nel G.P. Ponte Valleceppi, 4° alla Coppa Placci, 5° Circuito Case Bruciate, finì 41° al Giro d'Italia e 57° Milano Sanremo. Nel 1951 però il suo rendimento calò vistosamente. Fu 7° nella Firenze-Roma e 27° Milano Sanremo e la "Guerra" non lo schierò al Giro d'Italia. Da individuale corse anche la stagione 1952, ma partì pochissime volte e si segnalò all'arrivo, solo per il 51° posto al Giro dell'Emilia. Staccò la licenza anche nel 1953, ma non corse e mise il punto al suo segmento ciclistico.