Fernando Ricci

Nato a Corropoli (TE) il 14 novembre 1935. Passista scalatore, alto m. 1,65 per kg. 59. Professionista nel 1960 senza ottenere vittorie.
Un corridore che da dilettante ha contribuito ad alimentare l'interesse d'una zona verso il ciclismo, anche se, nella stessa, un certo Vito Taccone, più giovane di cinque anni, era il testimonial per eccellenza del pedale di quelle terre. Ovviamente, si parla di quell'Abruzzo che agli albori dei favolosi anni sessanta, grazie soprattutto al litigioso Taccone, si stava creando fama ciclistica a iosa. Fernando Ricci, era un buon scalatore, ma un piazzato per antonomasia. Ciononostante, riuscì sempre a crescere e, nel 1959, sull'onda della vittoria nella Targa Crocifisso, riuscì a guadagnarsi l'interesse del mondo professionistico. La San Pellegrino che aveva puntato su Venturelli, con Bartali sull'ammiraglia e Coppi per l'ultimo anno sulla bicicletta, ad assistere il potenziale fuoriclasse modenese, nel formargli attorno una buona batteria di gregari, memore del buon lavoro svolto dall'abruzzese La Cioppa che, nel '60 era militare, andò dritto su Ricci, che poté dunque esordire tra i prof con le maglia bianco-arancio. Poi Coppi morì prima di iniziare la stagione e Venturelli deluse, nonostante avesse dimostrato di avere qualità di valore storico, mentre il buon Fernando Ricci, si barcamenò. Nella stagione, infatti, iniziò col 108° posto della Sanremo, ma riuscì pure a cogliere, nel Gran Premio Fivizzano, un bel 2° posto. A fine anno però, la San Pellegrino lo lasciò libero e lui, comunque soddisfatto per l'esperienza ai vertici dello sport della bicicletta, si ritirò.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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