Benedetto Chiappara

Nato a Tunisi (Tunisia) l'8 settembre 1921, deceduto a Roccalumera (ME) il Primo maggio 1987. Professionista nel 1940, senza vittorie.
In tempo di guerra il ciclismo ricercava ovunque momenti e motivi agonistici per rimanere popolare, anche se erano ben altri i pensieri della gente e degli appassionati. Si cercavano, ovviamente, soprattutto zone non coinvolte, quindi anche ben poco ciclistiche per tradizione, svolgendo così una involontaria opera di propaganda. Nel 1940, fu organizzato in Libia il Gran Premio Leptis Magna a tappe, due per la precisione, che si svolse nell'intorno dell'antico emporio fenicio, poi cartaginese, chiamato in latino appunto Leptis Magna, crogiolo di cultura e di riporti archeologici. Due frazioni brevi da Tripoli ad Homs e da Homs a Tripoli, passando sempre sulle testimonianze architettoniche di quel centro d'antica civiltà. Parteciparono a quella corsa di chilometraggio dilettantistico (289 km complessivi fra le due tappe), i migliori italiani non in Guerra, a cominciare da Bartali, che vinse la seconda tappa, Leoni, che vinse la prima e la classifica finale, indi Bini, Vicini, Cottur, ecc, nonché una serie di ancor dilettanti delle zone, indipendenti divenuti tutti nell'occasione dei professionisti, diciamo sui generis. Fra questi ultimi, anche il non ancora diciannovenne Benedetto Chiappara, ragazzo siculo che nel nord Africa, per motivi di lavoro del padre, era infatti nato a Tunisi, poteva considerarsi quasi di casa. Era un appassionato che si dilettava a correre nelle rarissime occasioni possibili, ma che in quella corsa si dimostrò migliore dei tanti che si ritirarono: lui la portò a termine e nemmeno ultimo, finendo 24°. Dopo quella corsa continuò, per quello che era il ciclismo di quei tempi particolari, ma fra i dilettanti.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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