Storia di Fabio Gilioli

La passione per il ciclismo nasce all'età di dodici anni e dopo essere stato protagonista nelle categorie minori, nel 2002, come elite, ottiene risultati tali che gli consentono di firmare come professionista per la Panaria. In particolare vince il Trofeo Città di Felino, il Trofeo Virgilio Scolari, il Memorial Davitto e il Trofeo dello Scalatore Zane Monte Cengio. Vince anche la prima e la quarta tappa del Giro della Valle d'Aosta, ma è costretto al ritiro a causa di una caduta quando è leader della classifica generale. Nell'estate 2002 è stagiaire (in prova) tra i professionisti con la Panaria e nel 2003 inizia l'avventura da professionista. Al suo primo anno non è mai in gara, per una serie incredibile di episodi negativi. In avvio di stagione non si può allenare per una tendinite al ginocchio che lo blocca per due mesi. Quando inizia a correre è fuori forma rispetto ai compagni e ha sempre un mal di schiena che lo tormenta, finché non scopre di avere due vertebre spostate. Risolto quest'altro problema, gli viene diagnosticato il 20 giugno un Helicobacter, un virus che provoca gonfiori allo stomaco e rende difficoltosa la respirazione a causa della compressione del diaframma. Quindi, quando può finalmente correre, la stagione è ormai alla fine. La squadra gli è stata sempre vicina: ha ancora un anno di contratto con la Panaria, e comincia con grandi propositi il 2004. Durante la stagione coglie solo qualche piazzamento di poco rilievo ed è tormentato ancora da infortuni. Nel 2005 cambia squadra e corre per l'Aerospace, ma a luglio si trasferisce al Team Universal Caffé; putroppo cade durante una gara, riporta diverse fratture ad un braccio e la stagione è persa. Nel 2006 riesce finalmente a correre con continuità e i risultati arrivano; anche se manca l'acuto ottiene piazzamenti importanti come: 2° in una tappa del Tour de Japan, 9° al Città di Camaiore, 9° al Trofeo Matteotti, 8° al G.P. Nobili Rubinetterie, 9° alla Tre Valli Varesine e 10° nella classifica finale della Settimana Bergamasca. Nel 2007 è confermato dalla squadra, ma in conseguenza del fatto che ha percepito, dopo tre anni di militanza, solo un quarto degli emolumenti, si vede costretto, fallito ogni tentativo di conciliazione, a denunciare il fatto all'Associazione Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI). Il risultato è l'immediato fermo, per ritorsione da parte Team, della sua attività agonistica e la mancata iscrizione a tutte le gare alle quali il Team Universal Caffè partecipa. Le motivazioni di scarso rendimento, addotte dal Team, sono immediatamente smentite dall'ACCPI, la quale ha verificato che il suo rendimento è tra i migliori della squadra, se non il migliore. Nel 2008 riparte per una nuova avventura, tesserato per l'Amore & Vita - McDonald's.
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