Gilles Delion

Nato a St Etienne, Gilles Delion passò professionista nel 1988 con la squadra svizzera Weinmann-La Suisse di Paul Koechli. Per tre anni si mise in luce come uno dei giovani più interessanti del panorama internazionale. Nel 1989, vinse il GP di Lugano e si classificò secondo nel Giro di Lombardia, ma questa grande classica fu sua nel 1990, quando seppe superare nello sprint decisivo a cinque, Richard, Mottet, Millar ed Echave. Dopo il fulgido '90, Gilles parve sparire. Si rifece vivo nel 1992, vincendo la Classica delle Alpi e la bella tappa di Valkenburg al Tour de France, dove superò Stephen Roche. Ancora un anno buio nel '93, corso con la Castorama di Cyrille Guimard, ed un discreto ritorno nel 1994, grazie alle vittorie nel G.P. la Marsellaise, in una tappa del Tour de l'Ain e nel G.P. Rennes. Ancora due stagioni in grigio ed il definitivo passaggio alla mountain bike. Successivamente Gilles fu citato come un esempio di corridore che ha sempre rifiutato di cedere alla tentazione del doping in un periodo, gli anni '90, dove i medici preparatori hanno radicalmente modificato e distrutto tanto del ciclismo. Che fosse pulito Delion? Può essere, perlomeno nei limiti poco confessionali e meno ipocriti del termine.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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