Carlo Zorzoli

Nato il primo febbraio 1933 a Casoni Sant'Albino (Pavia) ed ivi deceduto il 10 maggio 2017. Passista veloce, alto m. 1,73 per kg. 70. Professionista indipendente dal 1958 al 1959 con una vittoria. Un "peperino" veloce e battagliero che, alla luce di quello che ha fatto dal '57 al '59 si fatica a pensare che l'anticipata fine di carriera sia stata interamente decisa fa fattori esterni. Evidentemente lui stesso aveva in animo di mollare, perché, come tanti suoi contemporanei, era giunto alla conclusione che la fatica che ti chiedeva il ciclismo di allora, era troppo mortificata dagli stipendi. In fondo Zorzoli non fu un anonimo, ma uno che è entrato nell'albo d'oro di un paio di classiche nazionali, ed è stato sovente protagonista di altre buone prove, talvolta concluse con onorevoli piazzamenti. In ogni caso, anche se il suo segmento ciclistico è stato breve, questo corridore pavese va all'archivio storico del pedale come un buon corridore. Ottimo dilettante, nel 1957 si tolse lo sfizio di vincere una corsa divenuta classica fra le più conosciute, che vedeva alla partenza anche diversi professionisti indipendenti: la Coppa Agostoni. Un successo che lo spinse al salto di categoria avvenuto nel 1958 in seno alla Asborno. Direttamente nell'élite, vinse in quel primo anno, fu 3° nel Gran Premio Boldrini una crono-coppie corsa con Viani, fu 4° al GP Biagioni, 9° al Gran Premio Città di Busto Arsizio, 15° al Guro dell'Emilia e 16° al Giro di Campania. Si ritirò però al Giro d'Italia. Fu tra le vittime della ottava tappa, la cronometro di Viareggio, dove un incredibile Baldini fece finire fuori tempo massimo mezzo gruppo. Nel 1959, Zorzoli corse una parte di stagione con l'Ignis, un'altra parte con la Torpado. Nell'anno fu 2° in una tappa del Giro di Sicilia, 5° al Giro dell'Appennino e al Giro del Veneto, 6° al Giro delle Alpi Apuane e al GP Lugagnano, 8° nella Classifica Finale del Trofeo UVI, 9° al Giro di Campania, al Giro della Provincia di Reggio Calabria e al GP di Pistoia. Fu poi 16° al Giro di Toscana e 26° al Campionato Italiano. S ritirò nuovamente al Giro d'Italia, corso con la Torpado, dopo essere giunto 6° nella frazione Roma Napoli. Forse fu questo, uno dei motivi che lo portarono ad abbandonare il ciclismo a fine '59.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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