Storia di Afro Guidotti

Guidotti Afro è nato a Reggio Emilia nel 1918. Mai passato professionista, ha corso da dilettante per il Velo Club Reggio Emilia e il Gruppo Vignolese dal 1938 al 1953. Nel 1937 ha vinto la Parma-Salsomaggiore e nel 1938 il Giro del Frignano dominando la scena regionale fino al 1948. Infine si è laureato Campione Provinciale di Reggio Emilia nel 1951/1952/1953. Cessata la carriera è stato assunto nell'Intendenza di Finanza di Reggio Emilia andando poi in meritata pensione. Superata la splendida età di 90 anni ancora ricorda, e ne va orgoglioso, di vari aneddoti e imprese della sua carriera come quando in un Giro della Penice dilettanti staccò in salita in non ancora famoso Fausto Coppi.
Così il suo ricordo di questa corsa:
Siamo nel 1938, si corre per conquistare il Giro della Penice per dilettanti, una classica importante per la categoria, con al via i più forti corridori del momento, tra i quali Fiorenzo Magni, Adolfo Leoni e Cinelli. Una corsa ricca di salite e Afro, ventenne forte scalatore, vi prende il via con l'intenzione di lottare con tutte le sue forse a fianco di corridori famosi, senza porgere loro nessuna riverenza. Il corridore reggiano è consapevole infatti della sua forza in salita. In precedenza aveva staccato tanti assi nella categoria dilettanti. Era considerato inoltre, tra i migliori di quel periodo. Soltanto una settimana prima, dominò il Giro del Frignano, con la salita dell'Abetone, il Barigazzo e il Sant'Antonio, in tutto 70 chilometri di ascesa. Quindi anche nel Giro della Penice, il nostro Afro, dopo aver condotto la gara in attacco, sulle rampe di questa montagna, si porta in testa alla corsa. Dopo una serie di scatti sente un respiro affannoso alle sue spalle. Intimidito rallenta un attimo e si fa affiancare dall'ignoto corridore dal naso lungo e affilato e con un corpo esile, dal torace che gli ricorda un grosso uccello e gli chiede il suo nome. "Mi chiamo Coppi - risponde timidamente lo sconosciuto con evidente affanno -, Coppi Fausto. Sono di Castellania". Ma chi è questo, si chiese Afro. Non l'ho mai sentito nominare prima. E Castellania dove sarà mai.
Nell'occasione di questa breve frase, Afro chiede al compagno di fuga, il cambio a condurre in testa la corsa. Al traguardo dopotutto, mancano ancora parecchi chilometri. È necessario tirare il fiato. "non ne ho piu - risponde l'altro - non vado più". Allora il nostro Afro riprende con scatti rabbiosi, da far male, fino a che l'avversario, che dice di chiamarsi Coppi Fausto da Castellania, cede. Anche Afro però, in seguito, paga gli sforzi sostenuti per staccare lo sconosciuto sulla salita e, scollinato, viene preso dagli inseguitori nella successiva discesa. Giungerà ottavo.
Alla consegna del numero di gara, dopo la corsa, Afro incontra Coppi e con una miscela di rammarico e rabbia, non trattiene il suo sfogo verso l'ex compagno di fuga: "Tu caro Coppi a gareggiare in questo modo, non sarai mai un corridore. Se tu fai carriera io vado nei preti".
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