Se avesse saputo sostenere le sue straordinarie qualità di finisseur e di "levriero" con un carattere e un'ambizione adeguati sarebbe stato fra i grandissimi. Invece si accontentò di corse di medio calibro, rifiutando addirittura per ben due volte la convocazione nella rappresentativa nazionale belga per il Tour de France, quando partecipare alla Grand Boucle era di per sé una consacrazione. Nonostante tutto questo seppe vincere un gran numero di corse (in 16 anni di carriera ben 204 vittorie su strada). Tra le più importanti la Gand-Wevelgem '46, la Parigi-Bruxelles e la Freccia-Vallone '47, l'Het Volk '52, '53 e '56. Si impose anche nel Giro del Belgio '49, risultando poi "re delle kermesse" per tre stagioni consecutive ('46, '47 e '48).