Storia di Aldo Bini

Iniziò a correre da allievo, per la Pratese, nel 1932. In quel primo anno ottenne la cifra record di 19 vittorie, e fra queste il Campionato Toscano allievi disputato a Firenze il 31 luglio ai danni di Gino Bartali di cui fu rivale accesissimo già negli anni giovanili. L'anno dopo (1933) da dilettante ottenne lo stesso numero di vittorie e nel 1934 fu selezionato per i campionati del mondo di Lipsia dove non ebbe molta fortuna classificandosi al 10° posto a pari merito. A fine stagione, a soli vent'anni di età, passa professionista con la Maino.
Tra i dilettanti era esplosa la sua acerrima rivalità con Bartali (emersa, come detto, addirittura già tra gli allievi); rivalità che si stemperò dolcemente col passare degli anni finché si tramutò in collaborazione, poi in solidarietà e infine in fratellanza.
La natura aveva concesso a Bini il dono della velocità e su quello il giovanotto dal largo sorriso aveva costruito i suoi tanti successi. Sul traguardo Bini allargava la bocca in una risata con la quale sottolineava con fragore le vittorie.
Bini ebbe stagioni folgoranti: il '35 e il '36. La sua ruota passò per prima su molti traguardi, la classe c'era, mancava solo, secondo i tecnici, più qualità in salita anche se in giornate di grazia si sapeva difendere sui dislivetti piu impegnativi. Il rimprovero maggiore era forse che aveva una vita talora sregolata e poco incline ai sacrifici richiesti dalla professione.
Arrivò secondo in un mondiale, nel 1936, preceduto dal francese Magne, andato via da solo in contropiede.
La perla della sua carriera è rappresentata dall'impresa compiuta nel Giro di Lombardia del 1937 quando iniziò l'azione vincente sull'allora temibile Ghisallo ed arrivò al traguardo da trionfatore dopo una strabiliante fuga solitaria di 60 km. Nel dopoguerra si è imposto soprattutto nei circuiti ma nel 1952, all'età di 36 anni!, sorprese tutti aggiudicandosi la Milano-Torino.
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