Storia di Hendrik Van Steenbergen

Eccezion fatta per le grandi salite è giunto ai massimi livelli in ogni specialità del ciclismo sia su strada che su pista in virtù di doti fisiche eccezionali ma non saggiamente disciplinate come sarebbe stato necessario per realizzare un palmares ancora più fornito di quello già ragguardevolissimo che descrive la sua lunga e prodigiosa carriera. Non aveva neppure 19 anni quando conquistò il primo titolo di campione belga tra i professionisti; a 33 conquistò la terza maglia iridata; a 40 vinse l'ultima kermesse su strada e a 42 concluse in bellezza una prodigiosa attività come pistard. La sua possente taglia fisica (alto m 1,86 per kg 83) gli ha permesso di correre ai massimi livelli dodici mesi all'anno passando disinvoltamente dai velodromi d'inverno alle corse su strada dove ha centrato alcune grandi vittorie, specialmente se era mosso dalla necessità di ristabilire le sue quotazioni in ribasso oppure per rispondere nella maniera più convincente a chi non lo considerava sufficientemente grande. Tre delle sue massime affermazioni le ha ottenute battendo un Coppi formidabile: nella Freccia Vallone '49, nella Parigi-Roubaix '52 e, soprattutto, nel Campionato del mondo '49 a Copenaghen, al termine del quale Fausto confessò di non aver mai avuto una giornata altrettanto splendida, ma che, ciononostante, non era riuscito a liberarsi della compagnia di Van Steenbergen (che vinse in volata) e di Kubler. Contraddicendo le sue stesse attitudini il "Grande Rik" offrì nel Giro d'Italia '51 la più convincente dimostrazione delle sue grandi possibilità battendosi proficuamente anche in salita: vinse due tappe, indosso in tre riprese la maglia rosa e, pur essendo rimasto con un solo compagno di squadra, Massocco, della Girardengo, riuscì a chiudere 2° a 1'46" da Magni, con alle spalle Kubler e Coppi. Nel Giro ha vinto complessivamente 15 tappe. Ha preso parte a tre Tour de France (vincendo 4 tappe) e a moltissime prove a tappe; undici volte ha corso il mondiale eguagliando con 3 titoli il record che prima Binda e poi Merckx hanno raggiunto; in grande numero i piazzamenti in tutte le maggiori prove. Le sue vittorie su strada sono così ripartite: 52 fra i dilettanti, 201 criterium e kermesse, 3 mondiali, 3 titoli di campione belga, 8 classiche, 1 giro nazionale, 2 altre corse a tappe, 40 tappe di giri (nessuna a cronometro), 11 corse in linea in Belgio, 1 all'estero. Intensa l'attività su pista che gli ha dato denaro, popolarità e vittorie: campione del Belgio dell'inseguimento nel '44, dell'americana '55, '61, '62, dell'Omnium '44, '55, '61, '63, dietro derny '61, '62, '63, '64, si è aggiudicato il Criterium d'Europa dell'Omnium nel '60 e dell'americana '58, '59, '60, '61, '63. Si è imposto in 40 delle 134 Sei Giorni disputate, in particolare con Severeyns e Palle Lykke (marito di sua figlia); a Milano vinse nel '64 con Faggin e nel '65 con Motta.
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