Storia di Michel Rousseau

A vent'anni la sua esplosione fu a dir poco clamorosa: l'enorme potenza della quale era dotato gli permise di conquistare nella stessa stagione la Medaglia parigina, il Gran Premio di Parigi, il titolo mondiale di velocità a Copenaghen e il titolo di campione olimpico a Melbourne; l'anno successivo si laureò di nuovo campione del mondo a Rocourt oltreché campione di Francia. Poi il passaggio fra i professionisti, dove confermò la sua originalità utilizzando una bici con il manubrio montato direttamente sulla testa della forcella. E subito la grande affermazione: a Parigi fu il trionfo nel mondiale della velocità davanti agli italiani Sacchi e Maspes. Ma per il dotatissimo ventiduenne parigino si profila la terribile concorrenza di Maspes: nel '59 ad Amsterdam e nel '61 a Zurigo l'italiano gli sbarra la strada e deve accontentarsi della medaglia d'argento. Nel frattempo in Francia non ha rivali e conquista il tricolore nel '59, '60, 61, '62. Quindi il declino e, dopo un ultimo titolo transalpino nel '67, il ritiro l'anno successivo.
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