Matteo Carboni era una speranza: a Ittiri lottava per il titolo provinciale

La Nuova Sardegna > 2000 > 05 > 29

Matteo Carboni era una speranza: a Ittiri lottava per il titolo provinciale. Ferito uno dei suoi quattro compagni di fuga Auto assassina sulla fuga per la vittoria I carabinieri indagano: colpe nell'organizzazione della gara?

ITTIRI. Una giornata di festa sportiva si è trasformata in tragedia per un giovane ciclista di Serramanna, Matteo Carboni, 21 anni compiuti sabato, morto in seguito alle ferite riportate nello scontro frontale con la Fiat Tipo condotta da Antonio Giuseppe Usai, 28 anni, di Thiesi. L'incidente ieri intorno alle 16,30 sulla Ittiri-Thiesi, all'altezza del bivio Camedda, in direzione di Banari. La Fiat Tipo condotta dall'Usai, allevatore della zona, si è inserita nel tracciato della corsa valida per il titolo provinciale juniores. Il tracciato sarebbe dovuto essere stato interdetto al transito, condizione indispensabile e prevista dalle autorizzazioni rilasciate dalla autorità, e comunque sotto il diretto controllo degli organizzatori. Ma per quanto l'organizzazione della gara sia stata curata nei minimi particolari, la fatalità era in agguato. E' il terzo giro del circuito: Matteo Carboni e altri quattro concorrenti vanno in fuga distaccandosi dal gruppo; i corridori staccati avrebbero rallentato creando un elastico nel controllo della corsa, con l'auto staffetta che precede i primi costretta ad allungare. Dal bivio di Camedda sbuca l'auto di Usai. La strada in quel tratto è in falsopiano, c'è una semicurva e l'allevatore piomba sul gruppo dei ciclisti. Al centro del gruppetto c'è Matteo Carboni; l'urto è violentissimo, il giovane colpisce in pieno con la testa il montante della Tipo e cade al suolo. Anche gli altri corridori vengono urtati dall'auto. Qualcuno finisce in cunetta e tutti riportano ferite, non gravi. Uno di loro, Antonio Balloi di Ploaghe, atleta della Parmense-Progetto Sardegna, nella caduta riporta la frattura della clavicola. Dopo un passaggio al pronto soccorso dell'ospedale civile di Ittiri viene trasportato al Santissima Annunziata di Sassari dove dopo le cure viene dimesso. Un altro giovane coinvolto, ma senza danni fisici, è Omar Desole, anche lui della Parmense, già campione sardo juniores nel '99, ed ex della Fausto Coppi Sassari. In pochi minuti gli organizzatori, le auto al seguito e i commissari di percorso si rendono conto dell'accaduto. La gara viene subito sospesa. Le condizioni di Matteo Carboni appaiono immediatamente gravi. La corsa verso l'ospedale di Ittiri risulta inutile, i sanitari del nosocomio ittirese niente possono se non constatare la morte. E sulla corsa si abbatte la tragedia di una giovane vita spezzata. I carabinieri della stazione di Ittiri, al comando del maresciallo Masala, avviano immediatamente le indagini. Vengono sequestrate la bicicletta di Matteo Carboni e l'auto di Antonio Giuseppe Usai. Dell'episodio viene inoltre tempestivamente informato il magistrato di turno in procura. Gli accertamenti sono finalizzati a individuare se nell'episodio esistano precise responsabilità. Gare di questo genere in Italia se ne svolgono a centinaia ogni domenica, e non mancano sulle strade della Sardegna. Anzi, l'Isola viene considerata un'oasi felice proprio perchè si presta a questo tipo di competizioni in quanto si riesce a mantenere la sicurezza a livelli ottimali. Ma ieri sera si è inserito un momento di imprevedibilità, una catena di drammatiche coincidenze. In ogni caso, l'indagine è in corso per appurare le responsabilità. E mentre le indagini seguono l'iter nella tarda serata di domenica è cominciato un altro doloroso percorso: quello della famiglia di Matteo. Nella camera mortuaria dell'ospedale Alivesi di Ittiri sono arrivati da Serramanna la madre Maria Chiara Steri e il padre Silvio. All'ospedale li attendevano gli organizzatori, i compagni di gara, tanta gente del paese che si è stretta attorno a loro nel generoso ma inutile tentativo di lenire un dolore troppo grande, la perdita di un figlio che si stava affacciando alla vita.
Gianni Olandi
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