Attilio Zavatti

Nato l'8 febbraio 1888 a Forlì ed ivi deceduto il 21 dicembre 1943. Fondista. Professionista dal 1909 al 1911 con 2 vittorie.
Tra gli atleti da considerarsi pionieri del ciclismo forlivese, Zavatti, è stato il primo, dopo il pioniere assoluto nonché grandissimo pistard Ettore Pasini, ad acquisire una dimensione nazionale. Attilio era un ragazzo piccolino, con la faccia fiabesca ed un berretto quasi perennemente sul capo. Per la statura ed i capelli biondi, venne presto soprannominato "e biundì". Divenne popolare per la sua disponibilità a correre sia su pista che su strada, anche se fu proprio quest'ultimo versante, a dargli le maggiori soddisfazioni. Da dilettante, nel primo decennio del novecento, s'impose in diverse corse di larga eco e ottime partecipazioni. In particolare furono di nota le sue vittorie a Cesena, Bologna, Faenza e Firenze, ma il suo successo più importante, fu il Giro dell'Alta Romagna nel 1908, conclusosi a Predappio, nella frazione di Dovia, ed organizzato dall'allora capopopolo Benito Mussolini. Nella medesima stagione, grazie alla popolarità delle sue vittorie, risultò il primo forlivese, dopo Pasini, ad ottenere un invito all'estero, esattamente a Nizza, per una gara su pista. Passò professionista nel 1909 all'interno della squadra della Legnano, vinse la Firenze-Bologna e partecipò al primo Giro d'Italia della storia comportandosi onorevolmente in tutte le tappe, ottenendo il 13° posto in classifica ex equo con Lampaggi. Non pago delle sue risultanze, sempre in quell'anno, disputò anche il Tour de France, concludendolo al 15° posto. Nel 1910 vinse a Firenze la Coppa Gerini, tornò al Giro d'Italia, dove si ritirò causa cadute e fu 6° nel Giro di Romagna. Nel 1911, ultimo suo anno d'attività professionistica, chiuse al 18° posto il Giro d'Italia. Continuò con qualche sporadica apparizione fra i dilettanti fino al 1914, ma spese quel lasso ad imparare al meglio un mestiere direttamente sincronico al mezzo che l'aveva reso popolare. Ed infatti nel 1915, riuscì a fondare la sua officina meccanica per la produzione di biciclette.
Fu proprio la fama di Zavatti, come corridore e, poi, come artigiano, a fungere da riferimento per il prossimo corridore forlivese in grado di raggiungere platee nazionali e una buona notorietà: Giovanni Del Taglia.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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