Silvano Riccò

Nato a Vignola (MO) il 24 settembre 1959. Passista veloce, alto 1,67 m. per 57 kg. Professionista dal 1982 al 1987, con 2 vittorie.
Un corridore ottimo fra i dilettanti, che è rimasto nella categoria nei tempi giusti, anche se azzurro e, poi, un professionista gregario-spalla che ha raccolto quello che la natura gli aveva donato. Insomma un corridore che, come tutti, può imprecare su qualcosa, ma che alla fine può considerare la sua carriera con positività. Da dilettante stupì quando a soli 19 anni vinse il Trofeo Papà Cervi. Di lì la sua progressione fu regolare e palpabile. Col 1980 divenne un perno azzurro, schierato in quella stagione al Tour de l'Avenir (un'edizione stellare, a cui partecipò anche sua maestà Serguei Soukhoroutchenkov!), dove si ritirò dopo esser stato per giorni il miglior italiano. L'anno successivo fece parte del sestetto che corse i Mondiali di Praga, dove chiuse al 56° posto. Passato professionista con l'Atala nel 1982, iniziò da subito un buon trend di piazzamenti: nell'anno finì 8° sia alla Milano-Vignola che al Giro del Friuli e terminò la sua prima corsa a tappe, il Tour de Suisse, al 45° posto. Nel 1983 in maglia Termolan-Galli, colse due secondi posti in tappe del Giro di Svezia e del Giro del Trentino, fu 4° al Giro di Puglia e 4° al Giro di Toscana. Concluse 54° il suo primo Giro d'Italia, nel quale fu 3° nella tappa di Vicenza. L'anno dopo, corso con la Santini, continuò il suo ruolino di significativi piazzamenti: fu 3° nella frazione di Città di Castello al Giro d'Italia (che non concluse), fu 3° nel criterium di Praticello di Gattatico, 3° su pista nel Campionato Italiano di keirin, 6° al Giro del Veneto, 7° al Giro di Romagna e 9° a quello del Lazio. Finalmente salì nelle punte dell'osservatorio meno attento nel 1985, corso in maglia Dromedario. Alla Milano Sanremo fu capace di seguire l'attacco decisivo di Hennie Kuiper e Teun Van Vliet. Kuiper, da gran finisseur quale era, andò a vincere, mentre Silvano cedette di pochissimo a Van Vliet, nello sprint per la piazza d'onore. Otto giorni dopo, Riccò, ruppe il ghiaccio con la vittoria andando a far suo il Giro della Provincia di Reggio Calabria e nel corso dell'anno fece suo anche il GP Vittoria. Ancora tanti i piazzamenti, anche in quell'anno: 2° in una tappa del Giro di Sicilia, 4° nel Trofeo Laigueglia, 5° nel GP di Larciano, 6° nella Tre Valli Varesine. Chiuse 52° il Giro d'Italia. Trend di piazzamenti che continuarono anche nel 1986: 2° al Giro dell'Etna, 5° nel Giro della Provincia di Reggio Calabria, 8° al Giro di Puglia e 92° nel Giro d'Italia. Anche nel 1987, corso con la Fibox, e sua ultima stagione, continuò a segnare presenze, grazie al 5° posto nel Giro del Friuli, l'8° alla Milano Vignola e il 10° al Giro del Veneto. Chiuse 121° il suo ultimo Giro d'Italia.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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