Francois Helary

Nato a Plougonven il 14 marzo 1924, deceduto a Dreux il 29 agosto 1995. Completo. Professionista nel 1947 e 1948 con 4 vittorie.
Una piccola meteora bretone che, immediatamente dopo il conflitto, si mise in luce fra i dilettanti, passando professionista con "La Perle" nel 1947. Corridore coriaceo, ma poco incline all'attesa di tempi migliori per il mestiere che aveva scelto, il ciclismo, appunto. E quando vide che nonostante le vittorie e le fatiche che le corse in bicicletta richiedevano, di soldi ne arrivavano pochi, non ci pensò due volte a lasciare il pedale. Era bravino tra l'altro. Nel 1947 vinse la Parigi-LeMans-Cholet, ed il Circuit de Siene-et-Marne, e queste due belle vittorie le arricchì col secondo posto nella Classifica finale della Parigi-Alencon. A fine anno però, forse per il suo carattere duro, si trovò inspiegabilmente senza contratto. Nel 1948, da isolato, con aiuti saltuari, ed una buona fama nell'ambiente ciclistico, lasciò subito il segno vincendo il Gran Premio de Garches, indi per dimostrare la sua completezza, andò a vincere la quarta tappa, a cronometro, del Giro delle Sei Province. I suoi valori indubbi e pure le risultanze di stagione, spinsero i selezionatori della squadra dell'Ile de France, ad inserirlo nell'organico per la partecipazione al Tour de France. E Francois Helary corse quella Grande Boucle molto bene per una dozzina di tappe, con due piazzamenti nei primi dieci, a La Rochelle (7°) e a Bordeaux (8°), ed altri tre nei primi quindici, ma nella tappa di Cannes, l'inesperienza ed i pochi appoggi di squadra, lo coinvolsero in una crisi che pagò compiutamente il giorno successivo, nel tappone di Brancon. Costretto al ritiro, lasciò oltre al Tour, anche il ciclismo: troppi sforzi per due soldi. Meglio un altro lavoro.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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