Antonio Accorsi

Nato a Bagnolo in Piano (Reggio Emilia) l'11 luglio 1937. Passista. Professionista dal 1960 al 1962, senza ottenere vittorie.
Un corridore che quando passò professionista, si pensava potesse caratterizzarsi come un "gladiatore" di nota, nelle corse dal percorso non aprissimo. Era la proiezione della lettura di ciò che l'aveva caratterizzato da dilettante, ovvero un buon corridore, poco vittorioso, ma di sostanza, perché costantemente tra i primi. Cresciuto nel Velo Club Strucchi di Correggio, giunse al professionismo nel 1960, con la Torpado, che poi sarà l'unico suo team nell'elite del ciclismo. Diciamo che non mantenne completamente le promesse, ma che non fu comunque una delusione, poiché seppe lavorare positivamente per i suoi capitani e concedersi di tanto in tanto qualche sprazzo di protagonismo. Nella stagione d'esordio, fu sfortunato perché fra acciacchi e cadute non riuscì ad esprimersi come poteva e voleva. Si ritirò al Giro e nelle poche corse concluse, arrivò sempre nelle retrovie. Andò decisamente meglio nel 1961, il suo anno migliore. Fu 2° nel Gran Premio Ponzano Magra, 4° nel Gran Premio Cemab Mirandola, partecipò alla Vuelta di Spagna, chiudendola con un onorevole 29° posto (secondo fra gli italiani), arricchito da un 3° posto nella tappa di Valencia, ed un 9° nella tappa a cronometro di Palencia. Nove giorni dopo la conclusione della Vuelta, fu al via del Giro d'Italia del Centenario, che concluse al 70° posto, dopo aver lavorato per il capitano Brugnami. Nel 1962, dopo un promettente Giro di Toscana (15°), partecipò al Giro d'Italia, comunque in non perfette condizioni di salute. Qui, si difese alla meglio, ma crollò come tantissimi, nella famosa tappa della neve, chiusa a Passo Rolle. Successivamente, fu 11° nella Milano Vignola. A fine anno però, la Torpado lasciò il ciclismo professionistico. Accorsi non cercò altra squadra: decise di chiudere lì con l'agonismo.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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