Stefano Giuppone corridore "d'epoca"

Stefano Giuppone corridore "d'epoca"

Ciclismo d'altri tempi

Da quasi un anno risiede in Busca, presso l'Istituto SS. Annunziata, Stefano Giuppone, classe 1910, "vecchia gloria" del ciclismo. Distinto novantaduenne, per nulla incline ai riflettori, vive le sue giornate seguito dall'affetto della figlia ricevendo continue visite da parte degli appassionati di ciclismo, corridori ed ex professionisti che, dato il suo buon carattere, volentieri lo incontrano. Stefano Giuppone; dagli amici chiamato "Nuciu", nacque a Demonte il 17 febbraio del 1910 da famiglia operaia. Come la maggior parte dei coetanei, all'età di dodici anni, "Nuciu"lavora a Cuneo presso un meccanico. Il trasferimento quotidiano tra Demonte e Cuneo avviene su una bicicletta percorrendo 20 chilometri di sgangherata strada
d'asfaltare. Questo andirivieni è un'ottima `palestra' di vita per il giovane Giuppone che così a quindici anni s'affaccia alle gare dilettantistiche. Tra il 1925 ed il `33 "Nuciu" partecipa a numerose gare dilettantistiche totalizzando 54 vittorie di cui 23 per distacco. Tra queste vittorie va ricordata quella che, nel 1930, portava i corridori da Roma a Nettuno e vinta da Giuppone con ben 6, ripeto sei, minuti di distacco sul secondo arrivato.
Nel 1933 il gran salto nel mondo professionistico dove si difende su ogni tipo di terreno. Partecipa a quattro Giri d'Italia (1934 - 35- 36- 38) dapprima come libero poi, l'ultima edizione, quale gregario di Bartali nella squadra Frejus. Nell'edizione del 1935, quando la tappa arrivò a Cuneo, Giuppone dovette abbandonare il Giro causa l'improvvisa morte, per incidente motociclistico, del fratello Serafino recatosi per l'occasione a Cuneo a salutare il fratello professionista del pedale. Negli anni `30, prima del professionismo, Stefano Giuppone, seguendo le orme del fratello appartenne all'US Pro Dronero. In quegl'anni svolse, maggiormente, la sua attività professionistica in Francia dove, grazie al maggior numero di gare e premi migliori, si guadagnava di più. Nel 1936, già a Parigi, dovette abbandonare, prima dell'avvio, il Tour de France causa le sanzioni' imposte dal regime fascista. La carnera sportiva di Stefano Giuppone terminò nel 1939 quando, causa la grave situazione politica venutasi a creare, fu chiamato alle armi e spedito sul fronte greco-albanese dove fu ferito ad una gamba, rischiando l'amputazione dell'arto, e fu successivamente decorato con la medaglia di bronzo al valore militare. Terminato il periodo bellico, per motivi anagrafici, Stefano Giuppone non poté più gareggiare ma non abbandonò 'mai la bicicletta. Sino a due anni fa, all'età di 90 anni, pedalava quotidianamente percorrendo le strade della nostra provincia. Memorabili sono alcune sue imprese tra cui quella, affrontata alla non più giovane età di 70 anni, dove percorse, insieme ad altri tre compagni, 401 chilometri, con 7330 metri di dislivello, affrontando il colle del Sestriere, Monginevro, Isoard, Vars, La Bonnette (colle più alto d'Europa) e colle della Lombarda; il tutto in 24 ore con soli venti minuti di sosta. All'età di 80 anni vendette l'automobile, sempre poco utilizzata, in quanto il mezzo di trasporto preferito rimaneva la bicicletta. Uomo semplice, schivo alle interviste, ai festeggiamenti ed ai riflettori, sempre mantenne i rapporti con il mondo del ciclismo dapprima gestendo, a Cuneo in piazza Europa, un negozio di vendita bici poi, giunto alla pensione, distribuendo `preziosi consigli' e scoprendo talenti tra cui, unico professionista della provincia, Corrado Donadio.

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